Quelle ossa, ritrovate dall’operaio che scavando per ripristinare le aree vendute dalla famiglia Sperotto, potrebbero essere delle mogli di Valerio Sperotto, morto nel 2011 a 64 anni, portando con sè nella tomba, forse, la verità su quello che al momento rimane un giallo di difficile soluzione. Perchè se davvero quei resti trovati nei giorni scorsi e dai quali è scattato l’input ad un’inchiesta riaperta dopo così tanto tempo, appartengono a Elena Zecchino e Virginia Mihai non sarà facile stabilirlo.

Elena ZecchinatoC’è scetticismo da parte degli inquirenti e da parte degli abitanti di Velo d’Astico ai quali da giorni, non era sfuggita la recinzione dei due capannoni di via Villa di Sotto, dove un tempo Valerio Sperotto allevava maiali. Il lavoro della Procura, che ha riaperto il caso con il magistrato titolare del fascicolo che stamattina, si è recato a Velo per un sopralluogo, si presenta impervio mentre nella zona inquisita, gli operai di un noto vivaio dell’Alto Vicentino continuano a scavare per cercare altri elementi.

Sono giorni che lo fanno anche sotto gli occhi di numerosi curiosi, che dopo la notizia sui media locali, hanno rievocato la storia di Valerio Sperotto, un allevatore che si è sempre dichiarato interdetto dalla scomparsa di ben due mogli, come volatilizzate.

Le scomparse

La prima moglie, Elena Zecchino, fece sparire le proprie tracce nell’88, quando dopo una passeggiata tra i boschi non fece più rientro a casa. Di lei non si è più saputo nulla.

Undici anni dopo la stessa sorte toccò a Virginia Mihai, che dopo un litigio con Sperotto, abbandonò il marito per non farsi vedere più. Questo raccontò l’allevatore agli investigatori che a quei tempi indagarono sulle due scomparse. Nel frattempo, Sperotto venne indagato per omicidio, ma non avendo mai trovato dei cadaveri, fu impossibile portarlo a processo e quindi l’uomo venne prosciolto nel 2000.

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Due donne, due gialli

Le ossa riaffiorate da quel terreno di via Villa di Sotto hanno riacceso la speranza di fare giustizia per due donne, che per legge non possono nemmeno essere dichiarate morte, dato che i loro cadaveri non esistono. Fare sparire i corpi è spesso la strategia di chi sa di non poter essere condannato se manca all’appello la vittima del reato. Ecco perchè non si è mai potuta provare la colpevolezza di Sperotto, che si è sempre dichiarato innocente, raccontando di suoi viaggi all’estero per ritrovare la moglie Virginia. Che in paese si è sempre mostrato affranto per quella beffa del destino crudele, che lo aveva visto protagonista di ben due ‘allontanamenti’ da parte delle sue coniugi.

La macabra scoperta

Nelle scorse settimane, era stata intavolata una trattativa di compravendita di quei terreni, ormai aridi, dopo il decesso dell’allevatore. Proprio mentre si metteva in movimento la terra, un operaio che stava eseguendo i lavori ha trovato quei resti, che sembravano appartenere ad un cadavere. Inizialmente, avrebbe fatto finta di niente.

Poi, preso da sensi di colpa, è corso dai carabinieri per raccontare tutto.

Da qui, la riapertura dell’indagine ed il sopralluogo del Ris, a cui è affidato il compito di svelare a chi appartengano quelle ossa che potrebbero essere di qualche animale.
scavi a velo ossa vedove SperottoE’ passato davvero tanto tempo e occorreranno metodi sofisticatissimi per ‘decifrare’ quei reperti, che potrebbero essere solo l’inizio di una indagine che potrebbe concludersi con l’ennesima bolla di sapone.

Natalia Bandiera

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