Ha galvanizzato gli animi degli attivisti contrari al proseguimento della Valdastico Nord la fiaccolata di protesta che si è snodata pacificamente ieri sera nel centro di san Pietro Valdastico.

Quasi 500 sono stati infatti i cittadini che si sono presentati all’appuntamento organizzato dalla community ‘Salviamo la Val d’Astico’, non solo da Valdastico ma da tutti i paesi toccati dalla famigerata autostrada, tra i quali Cogollo, Pedemonte e Piovene, o almeno dal tratto di 17,8 chilometri tra Piovene e Pedemonte ad oggi confermato dal progetto definitivo depositato il 18 settembre dalla società Brescia-Padova.

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Una partecipazione oltre le previsioni anche dello stesso comitato organizzatore, che ha con stupore esaurite le torce, stimate solo per la metà dei partecipanti. Ma nel cuore della Valdastico non si può restare indifferenti ad un’opera il cui impatto ambientale, volenti o nolenti, sarà tutto sulle spalle degli abitanti dei paesi interessati dal tracciato.

Il corteo di cittadini, tra i quali c’erano anche decine di associazioni che hanno sottoscritto l’appello, tra cui il Wwf, la Naeja di Valdastico e Terre Vegre di Velo d’Astico, è partito da davanti il municipio ed ha raggiunto la sede della proloco, accompagnato dai tamburi di alcuni ragazzi del centro sociale Arcadia di Schio.

Brevi interventi dei sostenitori hanno intervallato l’avanzare del corteo. ‘Il nostro è un no – ha detto in particolare Giuliana Marchi, coordinatrice della community ‘Salviamo la Val d’Astico’ – che porteremo avanti in tutti i modi. Le 500 persone di stasera dimostrano che la nostra valle è viva, che la amano e la rispettano. Non vogliamo farci scacciare da questa terra. Siamo qui, e ci restiamo’.

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Gli attivisti del ‘No Valdastico Nord’ brindano anche alle 220 osservazioni contro il progetto di questo primo tronco di autostrada che sono pervenute ad oggi al Ministero dell’ambiente. Segno, dicono, che l’opera è tuttora troppo controversa, sia dal punto di vista progettuale che da quello dell’impatto ambientale.

E nel mirino degli organizzatori ci sono senza dubbio anche i sindaci, in particolare di Valdastico, Pedemonte e Cogollo del Cengio, accusati di non fare abbastanza per bloccare il progetto e di non voler rendere chiara la propria opinione in merito all’autostrada. La loro debolezza di fronte agli organi politici e alla società autostrade sarebbe infatti chiara e confermata, come ha sottolineato Marchi, dalle loro ‘ridicole richieste di varianti’, verso le quali nemmeno loro sembrano riporre già sul nascere chissà che grandi speranze.

 

Marta Boriero

 

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