Il Veneto ha la maglia nera per  morti e feriti che si stanno registrando sui posti di lavoro. Numeri che fanno urlare i sindacati, con Cisl che parla di ‘carneficina’ e la Cgil che chiede più controlli.

A fare raggiungere il livello di guardia, l’incidente avvenuto ieri alle Acciaierie Veneto di Padova, dove una colata bollente ha travolto 4 operai ustionandoli: due sono gravissimi. Quello dei morti sul lavoro è un dramma che non risparmia alcuna provincia e quella di Vicenza è addirittura al primo posto, secondo il report dello spisal aulss 9, con 39 decessi. Seguono, sempre a livello provinciale,  i 29 di Verona, i 23 di Venezia, i 21 di Padova, i 14 di Belluno ed infine i 13 di Rovigo. Numeri che raccontano di persone che hanno trovato la morte sul posto di lavoro. A fianco ad essi, lavoratori che dal posto di lavoro sono finiti in un pronto soccorso per ferite, come  accaduto nell’alto vicentino per gli incidenti accorsi nel cantiere della Pedemontana Veneta.

Il presidente del Veneto, Luca Zaia, incontrerà i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, che hanno richiesto un confronto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il Governatore dovrà chiarire con i sindacati le iniziative che la Regione ha intenzione di attuare per migliorare i dati preoccupanti relativi all’aumento esponenziale di incidenti sul lavoro avvenuti negli ultimi mesi in Veneto. Una situazione di emergenza su cui i lavoratori pretendono chiarezza.

I dati per Ulss 7
Dall’analisi del registro infortuni, riferito all’Ulss 7 Pedemontana, dal 2015 sino ai primi mesi del 2018 sono stati registri 13 casi che, sommati a quelli dell’area berica ulss 8, pongono Vicenza come la provincia col numero più alto di incidenti sul lavoro: in tutto 39, questo il triste primato.

Le morti bianche in Veneto
Dal 2015 ad aprile di quest’anno, i casi di morte sul lavoro sono stati 165 in Veneto: 52 nel 2015, 46 nel 2016,  49 nel 2017 e  18 alla data del 26 aprile del 2018. Mediamente la fascia d’età in cui è stato registrato il numero elevato di infortuni mortali sul lavoro è quella dai 51 ai 60 anni (col 27,3%), a seguire: da 18 a 25 anni  col 2,4%,  da 26 a 30 con  1,8% , da 31 a 40 con 8,5%,  da 41 a 50 con 21,8%,  da 61 a 65 col 1 12,7%  ed il 24,8% per gli over 65.
In quasi quattro anni è il mondo agricolo a registrare il maggiore numero di decessi, sempre su scala regionale, con 62 morti dal 2015 ai primi quattro mesi del 2018. Le morti all’interno di fabbriche, o posti di lavoro non provvisori nel tempo, sono state 44. Nei cantieri edili sono state 25 e 4 nei cantieri stradali.

Paola Viero

 

 

 

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