Una lettera anonima ha rischiato di costare caro ad una dipendente del comune di Malo che però si è difesa con il sindaco Paola Lain ed il resto della giunta conquistando la fiducia ed evitando il licenziamento e qualsiasi procedimento disciplinare.

L’accusa era di quelle pesanti, perché la donna, da anni impiegata a svolgere la stessa mansione per la quale è tenuta ad indossare una divisa, era stata colpevolizzata di essere sempre al bar, di fare uso con troppa ‘leggerezza’ di sostanze alcoliche e di utilizzare il mezzo comunale per servizi personali.

Visto l’anonimato, il primo cittadino ha deciso di andarci piano e di verificare i passaggi della lettera, molto specifici e dettagliati, direttamente con l’interessata. Questo è stato possibile grazie all’apertura di una contestazione disciplinare, sicuramente spiacevole, ma che ha dato la possibilità alla donna di spiegare dettagliatamente ed in modo circostanziato la sua posizione.

Un racconto che ha soddisfatto il sindaco Paola Lain, che ha chiesto l’archiviazione del caso, limitandosi ad imporre alla ‘denunciata’ di non usare la divisa al termine dell’orario di lavoro.

Il procedimento disciplinare ha comunque lasciato l’amaro in bocca alla dipendente comunale, che ha dichiarato essere il primo di una carriera durante la quale ha sempre svolto la sua professione rispettando regole e ruolo e di essere finita nel mirino di qualche invidioso. Per questo ha sporto denuncia contro ignoti ai Carabinieri, che forse saranno in grado di riconoscere il mittente della lettera.

Solo questo infatti, aiuterebbe a fare luce per capire se dietro alla ‘denuncia’ ci fosse la vera volontà di richiamare all’ordine un dipendente comunale ‘furbetto’ o se invece ci fosse solamente una vendetta personale.

A.B.

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