Sabato 2 e domenica 3 maggio e poi sabato 9 e domenica 10 maggio Schio dà appuntamento con la mostra ‘Stato in luogo’, una serie di video installazioni e una performance a cura del collettivo Jennifer Rosa nell’ambito del tema culturale ‘Conflitto: il sottile file dell’equilibrio instabile’.

La mostra comprende una serie di video installazioni, prodotte tra il 2012 e il 2015, in cui delle coppie o dei gruppi di persone sono chiamate a ‘stare’ per occupare uno spazio e un tempo di presenza. Il risultato è in bilico tra quotidiano e artificio, corpo e immagine, trasporto emozionale e lucido esercizio, nell’impossibilità di un discorso esaustivo sull’umano e la sua rappresentazione.

In ‘Gemelli’, un’opera di video-fotografia seriale, 16 coppie di gemelli di diverse età posano fianco a fianco per un ritratto fotografico che include la dimensione temporale: in una sospensione simile a quella fotografica, ogni ritratto comprende il tempo dell’esserci e della presenza, e lascia allo spettatore la possibilità di cogliere somiglianze, differenze e la particolarità di ogni legame.

In ‘Everyone’ uomini e donne in abiti eleganti si spostano all’interno di un gruppo circoscritto, modificandone continuamente la configurazione. In un tempo ipnotico i singoli emergono e scompaiono gli uni dietro agli altri, dando vita ad un paesaggio umano in continua evoluzione in cui ognuno affiora attraverso uno sguardo che si riflette nello sguardo dello spettatore, interrogandolo.

Mob mobile vulgus’ espone infine un gruppo di persone ammassate l’una addosso all’altra, in una vicinanza non comune e inusuale, al limite dell’intimità. Nell’addentrarsi o nell’emergere dalla massa, ognuno si conforma per necessità al tempo comune, trovando una sua mediazione tra il fare tutt’uno con il gruppo e il tentativo di farsi strada.

Il secondo fine settimana prevede oltre alla mostra la presentazione di ‘Here you are’, performance al buio con produzione di ritratti fotografici, portata di recente alla Laconia Gallery di Boston e al Festival di Fotografia Contemporanea F4/Un’idea di Fotografia di Treviso. Un lavoro dall’alto coinvolgimento sensoriale ed emotivo, nel quale pubblico e performer sono immersi nel buio totale di un set fotografico.  Il performer agisce all’interno dello spazio scenico eseguendo una partitura di movimento con forte impatto fisico a ritmo improvvisato. Il pubblico può solo udire, intuire, “fiutare” ciò che sta accadendo. Più volte a sorpresa interviene la luce, che “strappa” il performer dall’azione nel buio costringendolo a una consegna immediata: predisporsi il più rapidamente possibile nel punto di messa a fuoco per essere ritratto dalla fotocamera. Il performer non ha il tempo di scegliere la sua posa né di giudicarla. Al buio, ma ugualmente esposto, nell’istante dell’accensione della luce è chiamato ad assumere quella presenza assoluta che è prerogativa di ogni ritratto. Le persone coinvolte si trovano in situazione di costante all’erta: il performer nella messa in gioco della propria immagine, il pubblico tra desiderio e frustrazione della visione.

In una stanza vicina, per un pubblico diverso, vengono proiettati in diretta e per una sola volta i ritratti prodotti. La percezione dell’immagine dal vivo e dell’immagine fotografica non coincide mai: in entrambi i casi, avviene.

La performance, prevista per una decina di spettatori alla volta, si svolgerà sabato 9 e domenica 10 maggio a partire dalle 18 in moduli da 15 minuti ripetuti fino alle 20. L’ingresso è libero e non necessita di prenotazione.

L’esposizione ospiterà anche una videoinstallazione organizzata intorno alla reinterpretazione del dipinto anonimo raffigurante Alessando Rossi, importante figura storica e fondatore dell’industria scledense. Il lavoro, diretto da Fiorenzo Zancan, è basato sul testo di Giordano Boscolo e interpretato da Marco Tizianel.

Orari: dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 20.30. Ingresso libero.

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