Venerdì 17 aprile alle 20.30 al Teatro Astra di Schio prende il via ‘Classici Contro’, con il primo appuntamento. ‘Antropologia della guerra’ parlerà della seduzione che la guerra esercita sugli uomini e sui popoli.

Per il Centenario della Grande Guerra, i Classici Contro 2015 Teatri di Guerra entrano nel tema bellico raccontando tremila anni di pensieri della storia.

Il progetto è dell’Università Ca’ Foscari, ideato da Alberto Camerotto e Filippomaria Pontani. In 24 appuntamenti, come i canti dell’Iliade, nei teatri lungo il fronte della Grande Guerra da Trieste a Trento, i Classici Contro provano a far dialogare la ricerca scientifica tra le idee degli antichi e le prospettive critiche e artistiche dell’oggi. Si prova a comprendere come nasce e che cos’è la guerra, e in particolare che cos’è stato per noi il primo conflitto mondiale: con Omero e Tucidide, con Virgilio e Tacito, che sono gli archetipi del nostro immaginario e della nostra coscienza civile.

La guerra è uno strumento di seduzione per i popoli? Gli avvenimenti che toccano il mondo parlano chiaro.AlvaroBarbieri

Lo vediamo oggi tra le guerre fratricide sul confine tra Russia e Ucraina, e lo subiamo nella propaganda e nei comportamenti delle guerre in Medio Oriente dove l’ostentazione della violenza può divenire macabro spettacolo con fini ambigui non facili da decrittare. È allora bene mettere in discussione l’immaginario collettivo sulla guerra, la libido segreta della forza e della violenza. Interviene a valutare i problemi e le prospettive il filologo romanzo Alvaro Barbieri (Università di Padova) che illustra cosa significa l’orgoglio e il prestigio della guerra nella tradizione letteraria e nella vita dei popoli europei. Le atrocità indicibili della battaglia e delle campagne militari non sono mai disgiunte dal richiamo di un’irresistibile fascinazione. Il classicista Renzo Tosi dell’Università di Bologna indaga sul pensiero popolare passando in rassegna proverbi antichi e moderni che spiegano come dalla guerra ci si possa difendere con una saggezza condivisa, semplice da ricordare anche attraverso i millenni. Molti sono i motti proverbiali di oggi che hanno radici nella cultura classica: quando parlano di guerra i nostri proverbi MarcoMondiniconfrontano le sue miserie e i suoi dolori con i benefici della pace, contrappongono eroismo e viltà, oppure vinti e vincitori. A definire le illusioni italiane della Prima Guerra Mondiale interviene lo storico Marco Mondini (Università di Padova), che spiega cosa è stata per gli Italiani la seduzione interventista che ha portato a combattere per quattro anni con oltre 600mila morti tra le stragi del Carso, dell’altopiano di Asiago e del Pasubio, la disfatta di Caporetto e la resistenza sulla linea del Piave.

Durante le serate, le relazioni degli studiosi si intrecceranno con domande, recitativi e  musiche dei giovani studenti e del coro e dell’orchestra del Liceo Classico Zanella di Schio.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Informazioni: http://www.unive.it/classicicontro

http://lettere2.unive.it/flgreca/TeatridiGuerra2015Schio.htm

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