La rivoluzione digitale sta determinando cambiamenti sull’economia reale e sull’organizzazione del lavoro.

Nel 2017 in Italia il valore degli acquisti on line è cresciuto del 28% (12.2miliardi di euro) rispetto al 2016. Una tendenza che nell’ultimo anno ha toccato anche il Sistema Casa registrando una crescita del 31% pari a 900 milioni di euro. Nel settore energetico e dell’impiantistica, i grandi gruppi propongono soluzioni “chiavi in mano” personalizzate con servizio di installazione e manutenzione incluso, abbattendo il costo iniziale o ripartendolo in bolletta.

Le grandi aziende razionalizzano così i costi ma, se da un lato questo stimola il mercato, dall’altro produce una svalutazione del lavoro. E per le piccole imprese tutto questo si traduce nella mancanza di guadagno e perdita del potere contrattuale nei confronti del cliente. Infatti, il processo di omologazione del mercato, in cui l’unico fattore è il prezzo, sta determinando un appiattimento verso il basso.
Le piccole imprese artigiane quindi devono metter in campo nuovi modelli di approccio al mercato, nuove modalità di gestione e rafforzare la loro competitività. E con questi obiettivi il Mandamento Confartigianato di Asiago ha organizzato un incontro sul tema delle aggregazioni e reti di imprese, focalizzato sul Sistema Casa.
“La rete è uno strumento efficace per introdurre innovazione di processo che permette alle piccole imprese di offrire al cliente un servizio completo anche per progetti complessi, superando i propri limiti dimensionali – ha spiegato Erika Faggion Responsabile dell’area Gestione d’impresa di Confartigianato Vicenza-.  Nel caso di interventi di ristrutturazione edilizia, ad esempio, la possibilità del cliente di relazionarsi con la Rete, quale interlocutore unico che coordina i diversi interventi, rappresenta un vantaggio sia in termini economici che tempistici. Con il Contratto si condivide un obiettivo specifico, e le attività previste per raggiungerlo, evitando appesantimenti dal punto di vista societario e salvaguardando l’autonomia di ciascuna azienda aderente”.
“La rete facilita anche la possibilità di utilizzo congiunto delle prestazioni lavorative dei dipendenti delle singole aziende aderenti per far fronte a necessità specifiche – ha aggiunto Emanuele Guerzoni, Ufficio Relazioni sindacali e contrattuali di Confartigianato Vicenza-. Naturalmente, ci sono dei requisiti affinché la rete possa essere realmente efficace: fiducia reciproca tra i componenti, disponibilità da parte delle imprese a investire nel progetto, competenze, definizione di una proposta innovativa che intercetti l’interesse del mercato”.

All’incontro sono intervenuti anche Giovanni Lovato e Debora Vigolo, titolare di un’impresa edile l’uno di serramenti l’altra, promotori della Rete Valle Agno costituita nel 2015 con il supporto di Confartigianato Vicenza. Alla rete partecipano imprese di scavi, aziende edili, cartongessisti, dipintori, elettricisti, idraulici, pavimentisti, serramentisti, fabbri e collaboratori per eventuali lavori di finitura. La rete è così in grado di offrire un servizio chiavi in mano, dalla pianificazione al lavoro finito, garantendo tempi e costi certi.
“C’è voluto quasi un anno di lavoro per arrivare alla costituzione – ha raccontato Lovato-. Nel nostro settore, le imprese spesso adottano forme di collaborazione che possono essere considerate reti di fatto; partendo da queste esperienze abbiamo deciso di dar via a un Rete ufficiale”.
“Formalizzare la Rete permette alle imprese aderenti di accreditarsi come punto di riferimento per interventi di ristrutturazione, nuove costruzioni, piccoli interventi e manutenzioni programmate – ha proseguito Vigolo -. Per di più, mettendo in condivisione le competenze, abbiamo potuto accedere a incarichi che singolarmente non saremmo stati in grado di affrontare”.

A testimonianza di quanto la rete possa determinare guadagni per le imprese coinvolte, sia in termini di dinamismo che di concrete opportunità di mercato.

 

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