Andrea Cecchellero, sindaco di Posina, mette un freno alle chiacchiere che si sono scatenate all’annuncio del ‘1 enduro Val di Posina’, il campionato triveneto memorial Simone Verona, in programma per domenica 27 maggio alle 9, con verifiche tecniche il sabato precedente.

Tanti gli appassionati che hanno apprezzato il consenso che l’amministrazione comunale ha dato agli organizzatori, ma altrettanti i detrattori, che a suon di “non si doveva fare, il territorio ne uscirà devastato”, hanno criticato aspramente sindaco e giunta.

“A fine gara addio sentieri – ha commentato Tarcisio Bellò, noto alpinista – Si salveranno solo i pezzi di rotabile asfaltata. E poi il proselitismo motoristico a livello locale darà la mazzata finale alla bellissima valle di Posina e Laghi, perla naturalistica unica e inestimabile del vicentino, del Veneto e d’Italia. Ma perché non si fanno altre iniziative meno impattanti? Basta un po’ di fantasia”.

A questo e ad altri commenti di persone contrarie alla gara, il primo cittadino ha risposto: “Saranno utilizzati tratti di sentieri che non erano percorribile e sono stati ripristinati e ripuliti e per eventuali danni fatti sui sentieri è garantito il ripristino grazie ad una cauzione”.

A far discutere infatti, il timore che il bellissimo territorio di Posina, con i suoi boschi rigogliosi, possa essere danneggiato dagli enduro.

“Mi è stato chiesto educatamente di organizzare questa manifestazione e dopo avere messo dei vincoli (anche con parere del gruppo Posinaforestale) abbiamo detto ‘ok’ – ha spiegato Cecchellero – Ci è sembrato giusto concederlo, nessuno è depositario del giusto o sbagliato, la montagna è di tutti soprattutto di chi ci vive e la mantiene. Se tra queste persone c’è anche chi va in moto, è giusto che, nei limiti di legalità e della correttezza, abbia il diritto di praticare il suo sport. Non si può criminalizzare una categoria intera, sarebbe come non dare la patente perché c’è chi corre in strada. Rovina i sentieri chi non rispetta le regole, ma questo vale per tutti”.  Secondo Tarcisio Bellò, la gara di enduro di Posina rappresenta uno sport che non è eco-compatibile.

“Mi chiedo se andare in Himalaya con un aereo che brucia tonnellate di carburante e poi lasciare tonnellate di rifiuti nei campi base sia eco-compatibile – ha commentato il sindaco Cecchellero – Preferisco un giovanotto che vive in montagna e la tratta bene e che una volta ogni tanto fa una corsa in moto”.

Sarà una giornata non solo di enduro a Posina, perché all’evento parteciperà anche la Polizia Locale che terrà un corso di educazione stradale e ci saranno prove di avvicinamento agli enduro riservate ad adolescenti e minorenni. E come gesto di riconoscenza per la concessione, gli organizzatori a fine gara sistemeranno e riapriranno un sentiero (il Molestua) che da fondovalle porta a malga Campiglia, un vecchio sentiero che non ha nulla a che fare con la gara.

“Invito tutti martedì 22 maggio alle 20.30 nella palestra comunale di Posina – ha concluso il primo cittadino – Abbiamo organizzato un incontro per dare tutte le spiegazioni in merito alla gara di enduro”.

A.B.

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