Lunga vita alle malghe dell’Altopiano di Asiago grazie al lavoro e alla dedizione di alcuni giovani, che invece di vivere attaccati al computer hanno deciso di tuffarsi nella natura.

La stagione di monticazione si è conclusa e ormai tutte le mucche sono scese dagli alpeggi. Le 74 malghe altopianesj sono strutture tradizionali, di cui si ha testimonianza già nel primo secolo dopo Cristo e ospitano le mandrie durante l’estate e un rito antico come la lavorazione del latte per ottenere formaggio; consentono inoltre di mantenere prati e pascoli in buona salute, permettendo la sussistenza di moltissime specie animali e vegetali.

All’interno di queste malghe molti sono i giovani che imparano i segreti del mestiere dai loro genitori o nonni. Una vita dura, che richiede impegno e spirito di sacrificio ma che da anche tante soddisfazioni e mette in contatto con esperienze uniche, come sentire il bramito dei cervi in autunno o vedere una miriade di stelle ad agosto.

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Una passione grande come quella che spinge Sara Strazzabosco, giovane di Canove di Roana a vivere ogni estate, da quando è nata, in malga, a contatto con gli animali e la natura. “Lavoro da sempre nell’azienda della mia famiglia, mi piace molto questo lavoro in particolare d’estate”. La famigli Frigo Stoff, in particolare la mamma e lo zio di Sara caricano Malga Larici di Sotto da 21 anni e lei che di anni ne ha 22 dopo aver frequentato ragioneria, ora lavora nell’azienda di famiglia: “Da ragazza facevo fondo e andavo a scuola ma finite le superiori ho iniziato a lavorare in stalla, in malga e nella nostra bottega. Lo faccio per passione e d’estate sto principalmente in agriturismo, vado anche in stalla e non nascondo che nei gironi di calca estiva qui in malga vorrei andare a mungere qualche volta, ma se fosse solo quello mi piacerebbe di meno. Ciò che ti dà soddisfazione è il contatto con le persone, il confronto ed il raccontare il tuo prodotto. La nostra famiglia lavora e trasforma il latte, vendendone poi i frutti, facciamo anche da mangiare e anche questo mi piace molto. Anche la stagione invernale ha però le sue bellezze come la nascita dei vitellini” così giovane Sara ha trascorso in malga metà della sua vita “Sono nata a luglio e mia mamma dopo poco mi ha portato in malga, sono 21 anni che siamo qui a Malga Larici, prima eravamo a Malga Pusterle”. Riguardo il problema che ha afflitto alcuni agricoltori e preoccupati tanti altri dichiara: “Il lupo non ha colpito questa malga, abbiamo sempre messo in stalla prima e nei recinti vicino alle casare poi vitelli e la piccola mula, ora sono già a casa” la presenza del predatore in altopiano ha portato preoccupazione forse ma non ha scalfito la passione che muove questa giovane donna e la bellezza che riesce a scorgere nelle sue giornate in malga “Qui si sta bene, ogni parte dell’estate ha la sua bellezza, ora i cervi che bramiscono, ad agosto tantissime stelle, quando si arriva a giugno le giornate lunghissime. È una vita tranquilla. Inoltre è bello vedere le nostre montagne pulite, tutto curato perché se si lascia tutti abbandonato verrà ricoperto da bosco e erbacce. Mi piace infatti anche curare i fiori e tenere ordinato, ma anche il contatto con gli animali e stare in mezzo alla gente”. Sara conclude dicendo che è stata un estate stupenda, che stava per concludersi con la transumanza di martedì 26.

 

malgaBrenda Pangrazio come Sara è giovane, allevatrice e piena di passione per la sua terra, i suoi animali e il lavoro che svolge insieme alla sua famiglia. Così racconta la sua storia: “Mi chiamo Brenda, ho 22 anni e abito a Camporovere di Roana. Assieme a mio papà Domenico e a mio fratello Mattia, gestisco un allevamento di bovini da latte di razza pezzata rossa. La nostra azienda è ubicata al centro del mio paese. Fin da piccola ho frequentato la stalla di papà e qui è nato l’amore verso gli animali che la popolavano. All’età di 17 anni, l’attitudine al lavoro nell’azienda agricola è stata poi più forte di quella che avevo per lo studio e quindi mi sono inserita a tempo pieno. Ho cominciato a dare il latte ai vitellini, ad accudirli e a coccolarli e da qui a fare tanti altri lavori come mungere le mucche, sistemare la stalla e a gestire la parte burocratica, non certo poco impegnativa. Apparentemente può sembrare un lavoro prevalentemente maschile, però con il veloce sviluppo della tecnologia negli ultimi anni, non è certo più faticoso di tanti altri lavori. Mi piace occuparmi dei miei animali, assistere alla nascita dei vitellini, osservali, constatare che stiano bene, dare loro un nome e accompagnarli nella crescita. In estate portiamo la mandria in alpeggio, attualmente a Malga Pusterle del Comune di Roana, dove tutto il latte prodotto viene trasformato in buon formaggio. Qui esercitiamo anche l’attività agrituristica, perciò oltre che alla mungitura, mi occupo prevalentemente dell’accoglienza dei clienti del servizio ai tavoli ed alla vendita dei nostri prodotti; in questo contesto non è facile esprimere la grande soddisfazione che provo quando i miei clienti che ritengo amici tornano e ritornano. Segno questo che gradiscono le nostre genuinità, prodotto della natura in montagna! Solo verso la fine della stagione monticatoria, ci si può ritagliare qualche momento per se stessi: ecco che seduta tra i pascoli tra i bramiti del cervi in amore, si riflette sui mesi trascorsi in malga. Quanto ho lavorato con le mie mucche, queste soddisfazioni e come è volato il tempo: io così sto bene e sono felice! Questo è importante!”.

Come ha ben detto Brenda questo lavoro sembra apparentemente riservato ai maschietti, invece lei è Sara sono solo due esempi tra le tante allevatrici, donne forti che lavorano in malga, in un azienda agricola di montagna.

Una caratteristica che accomuna i giovani che si avvicinano e che poi svolgono questo mestiere è il contatto con questo mondo sin dalla tenera età grazie alla vicinanza, essendo l’attività delle proprie famiglie. In stalla, ma anche in malga hanno cominciato presto anche tre ragazzi, amici da una vita e impegnati da quando erano bambini nelle aziende di famiglia. Daniele Pertile, Daniele Gianesini e Francesco Rigoni hanno iniziato in tenera età ad accompagnare i genitori in stalla ed in malga, prima svolgendo piccole mansioni come dare il latte ai vitellini ora diventando le colonne portati dei loro allevamenti.

 

Daniele Pertile, 22 anni, di Asiago lavora da sempre nell’azienda della famiglia del padre e da qualche malgaanno ha iniziato a caricare anche Malga Val Forbice dove produce pure alcune forme di formaggio, non lavora però tutto il latte essendo soci del caseificio Pennar. Un sorriso contagioso quello che Daniele Pertile non perde mai, lui che in stalla, ma anche in malga svolge ogni titolo di attività dalla mungitura alla fienagione, fino alla lavorazione del latte. Anche in questo caso poca attitudine allo studio, ma molta per il lavoro.

Daniele Gianesini del Buso, contrada di Gallio, porta vitelle e mucche in alpeggio a Melette Davanti, anche lui insieme al padre ed alla sorella gestisce un’azienda agricola a conduzione familiare con tutti gli oneri che ne conseguono. Della vita a contatto con animali e natura ama tutto.

Francesco Rigoni di Asiago, ha ben presto abbandonato la casa dei nonni per andare coi genitori in stalla e in malga, insieme alla famiglia carica Malga Costalunga B. Già ad otto anni vi si recava, più per giocare e far piccoli lavori poi piano piano diventando sempre più indispensabile e professionale nonostante si tratti di azienda di famiglia. Una grande passione, ma anche precisione lo contraddistinguono e un amore grande per i suoi animali. Quando è lontano conferma la famiglia prima di chiedere dei parenti domanda come stanno le mucche. Storie di vite diverse dalla massa, ancora basate su valori come la famiglia, l’amore per il lavoro, gli animali, la natura e anche per il territorio e uno stile di vita che anche se con attrezzature moderne per certi aspetti ricorda quello dei nostri nonni.

Giulia Rigoni

 

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