Hanno anticipato di un giorno una ricorrenza che si rinnova da sette anni ed hanno indossato tutti un braccialetto blu, simbolo della loro sensibilità e della loro vicinanza ai soggetti con autismo e alle loro famiglie. Protagonisti del gesto gli alunni della scuola elementare di Thiene Talin, che convivono con due bambini affetti da autismo in carico alla Neuropsichiatria Infantile dell’Ulss 4. Grazie alla sensibilità e alla professionalità di un dirigente scolastico come Carlo Maino, ma soprattutto ad insegnanti che hanno dimostrato spessore e qualità, gli studenti della scuola Talin hanno affrontato un percorso di convivenza con soggetti autistici a volte difficili da gestire nelle piccole azioni quotidiane. Spesso si parla di integrazione, ma questi bambini con diagnosi severe, in molte scuole di Italia hanno gli onori della cronaca perchè isolati e relegati nelle aule di sostegno dove l’asetticità degli ambienti consente l’interazione con chi ha avuto, per colpa della sindrome autistica, compromessa la relazione sociale. Un bambino autistico sembra non ascoltare, non sa comunicare, spesso non parla proprio. Per gli insegnanti è difficile portare avanti programmi didattici, che seppur cuciti ad hoc sui bambini disabili, diventano muri altissimi da scalare per quella comunicazione che non è semplice raggiungere con un bambino con autismo. E’ stata la sfida della scuola Talin, dove impegno, dedizione, formazione e sensibilità hanno consentito ai due piccoli di poter frequentare gran parte delle lezioni, di partecipare alle attività insieme a tutti gli altri bambini, di mangiare ad una mensa affollata e di mettere in atto una parola difficile da accostare al ‘mostro’ autismo: integrazione. Ricordiamo che un bambino autistico isolato a scuola è il fallimento dell’inclusione.
Domani in tutta Italia, i monumenti della città più importanti si illumineranno di blu. Un simbolo per risvegliare le coscienze e per sensibilizzare la società su un tema drammatico e ancora sconosciuto a molti. L’autismo è una sindrome che compromette chi ne è affetto per tutta la vita. Un bambino autistico sembra vivere nel suo mondo per quella compromissione che gli ha negato la comunicazione con i suoi simili. Associazioni di volontariato e genitori si battono da anni per spiegare al mondo la sofferenza di chi è colpito da una disabilità grave, di cui non si conosce la causa nè la cura.

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