Hanno chiuso i libri di scuola e fatta una lezione totalmente diversa dalle solite. E  non per godersi come sarebbe normale una pellicola di Harry Potter. Questa volta è la cruenta realtà che hanno rappresentato in prima persona i ragazzi delle classi terze dell’Istituto comprensivo di Carrè il 23 aprile scorso, per ricordare l’eccidio dell’8 aprile 1945 in cui morirono 5 giovani del paese, freddati al camposanto dalla X MAS, unità militare impegnata nella lotta antipartigiana.

La rappresentazione teatrale, intitolata ‘Carrè ai suoi caduti’ è tratta dall’omonimo libretto opera di Don Antenore, che ha raccontato i fatti vissuti in prima persona. Il sacerdote è stato impersonato da Eros Zecchini, mentre partigiani, squadroni fascisti e comparse sono stati interpretati dai giovani studenti.

Il dramma si è sviluppato in 3 atti recitati in 3 luoghi diversi: Piazza IV Novembre, luogo della sentenza a morte dei giovani, incrocio tra via Castelletto e P.G. Apolloni, dove il plotone e i partigiani incontrano alcune persone che stavano andando a messa e gridando loro di salutare le loro mamme, infine il cimitero di Carrè, dove avvenne la fucilazione.

L’atmosfera di cui i bambini sono stati circondati è stata quella di una sentita partecipazione sia da parte di tutti i ragazzi della scuola, degli insegnanti e delle autorità del paese, tra cui il Preside ed il Sindaco, che ha anche recitato assieme ai ragazzi e che ha definito la manifestazione ‘toccante’, e le amministrazioni di Carré e di Chiuppano. Molti i cittadini che hanno assistito all’originale evento, ed in particolare gli anziani erano visibilmente commossi dai fatti che si alcuni ricordavano di avere vissuto personalmente.

carrè rappresentazione eccidio 8 aprile 1945 - 23 aprile 2015 n. 2

L’evento si iscrive in un calendario nutrito di appuntamenti su cui Carré ha lavorato assieme ai Comuni di Chiuppano ed Arsiero per il 70° anniversario della Liberazione. ‘Questa rappresentazione è stata importante – ha spiegato la Vicesindaco Valentina Maculan – per lo spirito sovracomunale che ha assunto questa ricorrenza, ma anche per l’idea che sto portando avanti come assessorato alle Politiche scolastiche, e cioè fare in modo che i ragazzi ritrovino il contatto con il proprio territorio, promuovendo iniziative all’aperto, in questo caso una lezione di storia. Come è stato per la Giornata della Memoria, la speranza è che, insistendo su questa idea di didattica, si crei un sempre più profondo attaccamento tra i ragazzi e il territorio su cui vivono. Il concetto di ‘scuola aperta’ ormai è oltrepassato, dobbiamo abbracciare l’idea di una ‘scuola all’aperto’, capace di vivere il territorio e ridare a questo i propri entusiasmi e le proprie risorse’.

Marta Boriero

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