Un’ordinanza di confisca di beni per complessivi 290 mila euro, disposta dal giudice presso il Tribunale di Vicenza, è stata eseguita dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza nei confronti di un ex direttore tributario di 52 anni, già in servizio alla Direzione regionale Entrate per il Veneto di Venezia e di un consulente fiscale di Arzignano. Entrambi, coinvolti nell’ambito dell’operazione “Reset”, condotta dalla fiamme gialle vicentine nel 2009 e 2010, sono stati condannati in via definitiva. Il primo a 1 anno e 10 mesi di reclusione, per il reato di corruzione relativo ad una maxi tangente da 300 mila euro corrisposta da un’importante azienda vicentina operante nel settore della concia.

0909Il secondo è stato condannato a 2 anni e 10 mesi di reclusione, relativamente a fatti di riciclaggio a favore dei propri clienti di studio, concretizzati con il trasferimento in Lussemburgo dei proventi e per essere stato il collettore di tangenti corrisposte da alcuni imprenditori conciari. All’ex pubblico ufficiale (licenziato nel 2010) sono stati confiscati beni per un importo complessivo di 107.500 euro, costituiti da denaro già sequestrato su conti correnti bancari mentre per la rimanente parte sarà recuperata ora, per effetto del giudicato, dal rateo della pensione. Al professionista è stata disposta la misura patrimoniale sui suoi beni per 182.500 euro. (ansa)

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