Zugliano si renderà disponibile ad accogliere dei profughi a patto che siano un numero ridotto e vengano alloggiati in piccole strutture abitative.

Il ‘sì’ della maggioranza è arrivato ieri sera in una seduta di consiglio comunale piuttosto ‘accesa’, durante la quale gli esponenti della Lega Nord e i leader del Comune si sono ‘sfidati’ a colpi di mozioni sul  tema ‘accoglienza profughi’.

Da un lato il Carroccio, che ha ricevuto la bocciatura alla mozione con la quale chiedeva che il Comune di Zugliano non si rendesse disponibile a dislocare nel suo territorio migranti in fuga dal loro paese. Dall’altro lato invece la maggioranza a cui fa capo il primo cittadino Sandro Maculan, che ha messo ai voti, approvandola, una mozione di carattere opposto, con la quale “al Sindaco è stato conferito il mandato di svolgere tutte le iniziative necessarie al fine di garantire una corretta gestione dei flussi migratori dei profughi sul territorio di Zugliano”.

Per nulla soddisfatto il leghista Michele Pesavento, capogruppo consigliare, decisamente contrario al far arrivare gli stranieri in città.michele pesavento vicesindaco zugliano “Zugliano doveva dire ‘no’ – ha spiegato – perché non ci dobbiamo rendere complici del governo in una situazione di emergenza così delicata. Si rischia di mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini, di rendere di ‘serie b’ gli italiani negando loro il sostegno di cui necessitano in questa fase di crisi economica persistente e dando priorità ad un gruppo di persone che hanno già dato ampia dimostrazione di non adattarsi a rispettare le nostre regole”.

Sandro Maculan dal canto suo, ci ha tenuto a specificare di “non condividere il progetto di accoglienza che lo stato ha messo in atto e che si sta ripercuotendo negativamente su tutto il territorio italiano”.

E il suo dire ‘sì’ ai profughi rientra nel ‘Progetto Sprar’ (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), che punta a coinvolgere tutti i Sindaci del territorio in un progetto di accoglienza che ‘spartisca’ il numero degli immigrati tra tutti i Comuni calcolandone uno ogni mille abitanti.

“Alcuni punti della mozione della Lega Nord li condividiamo – ha spiegato Maculan – e riguardano l’accoglienza indiscriminata e irregolare che nuoce al territorio. Anche se non è il caso parlare di mozioni che aprono le porte e altre che le chiudono. I profughi arrivano indipendentemente dalla volontà dei Sindaci. Dobbiamo essere pragmatici e capire che non possiamo dire ‘no’ a priori nella speranza che vengano ‘scaricati’ in comuni diversi dal nostro. Davanti ad un’emergenza così seria, i Comuni devono rifiutarsi di subire il problema e lo possono fare solo collaborando e proponendo una strategia alternativa e condivisa”.

Maculan sottoscrive quanto ha detto ieri Franco Balzi, Sindaco di Santorso. “E’ assurdo che ci siano comuni di piccole dimensioni che si trovano a dover accogliere 30, 40 o 70 profughi – ha commentato – In molti casi i Sindaci non vengono nemmeno informati, perché la Prefettura si accorda direttamente con i privati che mettono a disposizione unità abitative o hotel. Non ha senso radunare i profughi in grandi strutture isolandoli, perché così si istiga al pericolo e non si potrà mai parlare né di sicurezza, né di tolleranza, né di integrazione. In questo momento – ha continuato – per sostenere il territorio e garantire serenità ai nostri cittadini, è necessario che i Comuni collaborino condividendo la responsabilità”.

Secondo Maculan, questo è anche l’unico modo per puntare i piedi contro le Prefetture che minacciano imposizioni di accoglienza o espropri immobiliari. “I Comuni sono considerati l’ultima ruota del carro e invece dovrebbero poter dire la loro – ha detto il primo cittadino di Zugliano – Con il progetto Sprar, che prevede un profugo ogni mille abitanti, ogni Comune si addossa delle responsabilità misurandole in base alle sue reali possibilità. Non possiamo accettare che ci siano cooperative sconosciute che entrano in casa nostra e gestiscono situazioni così delicate – ha continuato – Insieme ai Sindaci del territorio stiamo mettendo a punto un sistema di collaborazione che sarà presentato e contrattato con la Prefettura. Buonismo o tolleranza zero qui non c’entrano, dobbiamo essere concreti e risolvere un problema che sta diventando ingestibile. Ed è necessario che anche lo stato faccia la sua parte, garantendo la legalità e la certezza della pena, in modo che chi trasgredisce alle regole, possa essere punito o allontanato. La campagna elettorale è inita – ha concluso – è ora di finirla di dividersi tra duri e puri e buonisti. Ora serve fare squadrea”.

Anna Bianchini

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