E’ degna di notizia la scelta di Emanuela Abriani, 23 anni di Mortisa di Lugo di Vicenza, di intraprendere la professione religiosa nella Famiglia delle “Suore Maestre di S. Dorotea Figlie dei Sacri Cuori”.

Ieri nella Casa Madre, la Comunità di Mortisa di Lugo ha annunciato che ‘In questo anno dedicato alla vita consacrata Emanuela Abriani ha scelto di dedicarsi alla vita religiosa’. 

Don Giancarlo Cantarello, parroco di Calvene, Mortisa e Covolo, aveva annunciato nelle scorse settimane ai fedeli delle tre comunità affidate alla sua cura pastorale la scelta di Emanuela, che compirà 24 anni il prossimo 9 maggio.

Diplomata in Ragioneria nel 2010 al Ceccato di Thiene, appassionata di musica e tifosa di calcio, socievole e allegra, sempre con la battuta pronta, amante della chitarra e del canto, Emanuela ha scelto di consacrare la sua vita nella congregazione delle Dorotee di Vicenza, fondata dal sacerdote italiano Giovanni Antonio Farina, futuro vescovo di Treviso e di Vicenza, che l’11 novembre 1836 affidò la scuola di carità della parrocchia di San Pietro a Vicenza a una comunità di tre giovani donne dell’opera di Santa Dorotea, promossa da Luca Passi, intenzionate ad abbracciare la vita religiosa.

L’istituto ha ricevuto il pontificio decreto di lode da Papa Gregorio XVI il 1º marzo 1839 e le sue costituzioni, già approvate il 2 maggio 1905, sono state riviste dopo il Concilio vaticano II e nuovamente approvate il 18 giugno 1982.

Le Dorotee di Vicenza si dedicano all’istruzione e all’educazione cristiana della gioventù, prestano servizio anche negli ospedali e nel seminario vescovile di Vicenza.

E ieri mattina un pullman di parenti e amici ha raggiunto proprio Vicenza per abbracciare Emanuela in questa sua scelta di vita così anomala, soprattutto oggi in un momento storico in cui le vocazioni religiose, specie femminili, sono davvero rarissime. Inutile dire l’emozione di papà Giampietro e mamma Valentina e dei fratelli di Emanuela, Alessandro e Elena, nell’accompagnare al sacro altare la loro figlia e sorella.

Sandro Pozza

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