Sono quasi duemila i questionari raccolti da Arsenàl.IT nelle scuole secondarie di secondo grado del Veneto per l’attività formativa @Two!Salute!. L’azione è stata condotta in 111 classi di 18 istituti scolastici del Veneto. Le 104 ore di lezioni digitali focalizzate sulla sanità si sono svolte in 12 aziende sociosanitarie con l’obiettivo di informare i ragazzi su organizzazione e funzionamento del sistema e renderli consapevoli delle opportunità del mondo digitale favorendone il ruolo di mediatori nelle famiglie.

Nell’Ulss 4 Alto Vicentino le lezioni, condotte da Gabriella Tognetto dell’Ufficio Qualità dell’Ulss 4 (di cui è responsabile Licia Sartori) e da membri di Arsenàl. IT, hanno coinvolto gli studenti di undici classi di Superiori del territorio scledense: sette quarte del Liceo Tron e due quarte e due quinte dell’indirizzo sanitario dell’Itis De Pretto. I questionari raccolti sono stati 248 (84 all’Itis De Pretto, 164 al liceo scientifico Tron), su un totale regionale di 1.936 tra le 12 Ulss interpellate.

I ragazzi intervistati hanno quasi tutti 17 (68%) o 18 anni (27%), con una ridotta percentuale di diciannovenni (3%); la media regionale ha una percentuale maggiore di giovani di 16, 19 e 20 anni (rispettivamente il 14%, 12% e 5%). Sulla confidenza con gli strumenti tecnologici lo smartphone è di gran lunga lo strumento più usato quotidianamente (94%), seguito dal computer (60%, media regionale 49%), mentre il social più frequentato è YouTube (81%, media regionale 75%), segue Facebook (69%, media regionale 83%) e a distanza Instagram (44%, media regionale 52%).

La valutazione delle lezioni è stata molto positiva: il 99% ha giudicato positivamente la chiarezza dei relatori e l’81% ha ritenuto incrementate le proprie conoscenze, pur in misura minore rispetto alla media regionale (nell’Ulss 4 il 49% ritiene incrementate sufficientemente le proprie conoscenze, media regionale 39%; il

28% ritiene che siano aumentate abbastanza, media regionale 42%, il 4% molto, media regionale 8%). Il tema che ha destato maggiore interesse tra i ragazzi è stato quello della sanità digitale e del Fascicolo Sanitario Elettronico, preferito dal 73% dei rispondenti (media regionale 70%).

Sulla sanità digitale il 71% dichiara di non aver mai visitato il sito aziendale e il 54% di non conoscere i servizi di sanità digitale presentati. Tra i conoscitori dei servizi digitali, l’88% ne ha fatto esperienza in famiglia, ma solo il 37% li ha usati (media regionale 51%).

Un dato positivo riguarda l’intenzione di usare in futuro i servizi, espressa dall’86% dei rispondenti che non ne avevano conoscenza. Fra i ragazzi l’interesse alla salute è alto: l’82% si è detto interessato soprattutto alle malattie, in seconda battuta all’alimentazione, poi all’attività fisica e alle cure. Ma solo il 19% possiede una app per informarsi su questi argomenti. Da ultimo, è emerso che il 67% dei ragazzi, se ha un problema di salute, si rivolge innanzitutto alla famiglia (media regionale 60%), il 14% al MMG (media regionale 21%), il 5% ricerca informazioni sul web.

Nel questionario era presente una domanda a risposta aperta nella quale è stato chiesto ai ragazzi di inventare un servizio digitale o una app per prendersi cura della propria salute. Sono state raccolte un totale di 80 proposte, ordinate in 6 categorie per facilitare la lettura: gestione della cura, monitoraggio dei parametri vitali, diagnosi e cure, informazioni sulla salute, stile di vita e fitness, alimentazione e dieta.

Secondo i responsabili di Arsenàl.IT, i risultati dimostrano come le nuove generazioni siano indirizzate ad un utilizzo prevalentemente mobile dei servizi, un’indicazione importante per chi deve programmare la sanità. Appare dunque necessario coinvolgere direttamente i giovani per promuovere i servizi di sanità digitale ed estenderne l’utilizzo.

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