Si torna a parlare di Valdastico Nord e questa volta è la sede del Cai (Club Alpino Italiano) a fare da teatro del dibattito.

Al tavolo dei relatori Renzo Priante, con la sua posizione da sempre contro il prolungamento dell’autostrada A13 da Piovene Rocchette a Besenello, in provincia di Trento.

Da anni Priante, nei suoi incontri pubblici, spiega l’impatto ambientale che a suo dire “annienterebbe la valle dell’Astico con un’infrastruttura fondamentalmente inutile ed esageratamente costosa”.

Secondo Priante, architetto e consigliere comunale di minoranza di Piovene Rocchette, “La Valdastico Nord non ha senso perché il traffico merci del futuro, seguendo le normative europee, dovrà avvenire prevalentemente su rotaia. I costi della realizzazione dell’infrastruttura graverebbero per milioni di euro sui cittadini per decenni e scorrendo la nuova A31 su un territorio montano, lo sventramento dei monti per costruire i tunnel sarebbe costoso e idrogeologicamente inappropriato. Chi sostiene l’autostrada – ha concluso Priante – lo fa per motivi politici e non per buon senso amministrativo”.

Non la pensa così Andrea Cecchellero, Sindaco di Posina, che alla serata organizzata al Cai di Schio ha difeso a spada tratta l’infrastruttura.

“Sono d’accordo che le merci viaggiano su rotaia – ha spiegato Cecchellero – ma le persone no. Il prolungamento della A31 verso Trento e il nord Europa permette uno sviluppo sociale ed economico che non possiamo ignorare. Io rispetto le motivazioni burocratiche ed ideologiche e capisco chequalcuno possa storcere il naso quando si parla di grossi investimenti. Voglio ricordare però – ha continuato – che in tutta Italia si spendono soldi per infrastrutture e opere che vengono lasciate incomplete o sono inutili, possibile che quando si tratta di opere da realizzare qui al nord, soprattutto se utili al territorio, siamo i primi a battagliare contro?”

Cecchellero ha poi voluto puntare l’attenzione sull’Università di Trento e lo sbocco che l’autostrada avrebbe verso Germani e nord Europa, mercati appetibili per tutte le aziende del territorio che in un ‘tiro di schioppo’ potrebbero aprire nuovi canali. “Se ci fosse un’alternativa a scorrimento veloce senza dover fare l’autostrada, io sarei d’accordo – ha commentato Cecchellero – ma al momento non c’è. I territori delle nostre montagne vengono abbandonati perché ci sono pochi servizi e sta a noi trovare il modo di tenere gli abitanti in loco. La montagna è salvaguardata da chi la abita. Se pensiamo allo scempio causato dalle gallerie – ha continuato – non lo condivido – il Trentino Alto Adige è pieno di gallerie ma nessuno si lamenta”.

A.B.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia