‘I commercianti non sono merce di scambio con cui sanare i bilanci di immobiliaristi e comuni, che attraverso gli oneri di urbanizzazione sistemano i loro conti’. La protesta organizzata da Renato Corà prevede numeri alti che la dicono tutta sul malcontento che regna in centro a Thiene, dove è sempre più evidente la moria di negozi. Tre stanno per abbassare le saracinesche in piazzetta Rossi, ma l’agonia è iniziata già da anni e basta entrare in qualche esercizio commerciale per ascoltare gli sfoghi dei titolari, che chiedono sostegno e provvedimenti urgenti.  Un fenomeno che non riguarda solo Thiene, sia ben chiaro, ma secondo il presidente dei commercianti del centro storico, ‘nessuno muove un dito’, anzi, incrementa la crescita di quei complessi commerciali , che sono i veri killer dei negozi di vicinato.

Renato CoràCorà, come nasce questa decisione così forte e come è riuscito a coinvolgere tutti questi negozianti?

Ho convocato il mio consiglio proponendo i tre giorni di protesta contro l’amministrazione comunale. Solo luci spente per non fare danno alle casse dei commercianti già in ginocchio. Mi sono recato subito dal direttore di Ascom Franco Benvegnù per organizzare tutto. Lui mi ha risposto che il consiglio di presidenza di Ascom non voleva la manifestazione perchè nel frattempo, avevamo indetto un’assemblea, il cui numero di partecipanti non lasciava trasparire una massiccia adesione. Ho quindi sentito al telefono il presidente Emanuele Cattelan per commentare quella presenza in riunione, che a suo dire non era significativa di un malcontento. E’ stato per questo motivo che ho deciso di distribuire un questionario ai negozianti per comprendere davvero la situazione ed il grado di insofferenza degli esercenti. E’ emerso che 115 volevano protestare, volevano i tre giorni di luci spente contro il Comune e solo in 8 hanno risposto no.

Qual è l’intento della vostra presa di posizione?

Vogliamo dimostrare all’amministrazione comunale com’è la città spenta, cioè senza di noi. Vuole essere un segnale anche per Ascom che ci ha stufato per questo modo di fare associazionismo, che non corrisponde a quello per il quale è nato. Parlo del fondamentale ruolo sindacale che le associazioni di categoria non sanno più svolgere, adeguandosi al volere del potere locale e non a quello degli iscritti. Le associazioni tutte sono ammuffite, sono diventate un gerontocomio di presidenti che da 30-40 anni occupano dei ruoli senza comprendere la gravità della rivoluzione epocale alla quale stiamo assistendo. Oggi, è necessario adeguarsi ai tempi duri, che richiedono decisionismo ed un confronto costante con chi vive le problematiche, con chi fa i conti quotidianamente con le difficoltà di chi paga tasse e si ritrova le proprie casse sempre più vuote. E’ già un atto eroico sopravvivere, ci si mettono pure le politiche comunali, che da troppi anni svantaggiano i negozianti, sempre meno rappresentati da chi dovrebbe fare la voce grossa e non essere compiacente. Poi si lamentano perchè perdono soci….

Presidente Corà, quello che lei denuncia è qualcosa da attribuibile a questa amministrazione in particolare?

Assolutamente no. La politica di Thiene funziona così da decenni e nessuna delle amministrazioni che si sono susseguite ha mai scardinato il sistema, contro il quale i commercianti hanno deciso di dire basta.

Natalia Bandiera

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