Avevano appena finito di combattere contro l’apertura fino a mezzanotte di un grande centro commerciale e ora arriva una nuova patata bollente. A Thiene apre un nuovo supermercato, un discount per l’esattezza e, piaccia o no, nessuno può opporsi.

“La deregulation ha degenerato il sistema del commercio, i commercianti rischiano di esaurire le armi per combattere”.

E’ avvilito Emanuele Cattelan, presidente di Confcommercio del mandamento di Thiene. Sia per l’apertura di un nuovo discount nella zona dell’ex segheria di via Val Posina, in zona Ex ospedale Boldrini, sia per il fatto che il nuovo discount di fatto vada a togliere quel poco mercato che resta, ad un già nutrito numero di supermercati e negozi di quartiere.

Ed è avvilito anche Alberto Samperi, assessore al Commercio thienese, che nelle aperture della grande e media distribuzione identifica “una speculazione edilizia più che un investimento di tipo commerciale”.

Mani legate per tutti, commercianti e amministrazione, perchè la legge, quando una struttura commerciale non supera i 1.500 metri e si riferisce ad un’area definita ‘commerciale’ dal piano regolatore, non pone limiti.

“Purtroppo non possiamo fare nulla per contrastare l’apertura di esercizi commerciali in superfici che raggiungono i 1.500 metri  – ha CATTELAN244commentato Cattelan – E nulla può l’amministrazione comunale che, davanti ad un terreno definito ‘commerciale’ dal piano regolatore, non può mettere paletti alla realizzazione”.

Ascom di Thiene alza una barricata contro la nuova apertura, che si posiziona a poche centinaia di metri da due supermercati già esistenti nel confinante Comune di Zanè e che, per quanto riguarda Thiene, va ad appesantire un’offerta già satura.

“Il fatto che aprano un discount è un ulteriore segnale dell’economia e della ‘caduta libera’ del mercato – ha spiegato Cattelan – Certo, offriranno qualche posto di lavoro e a cosa farà sicuramente piacere a chi ne ha bisogno, ma allo stesso tempo andrà a minacciare i posti esistenti in atri esercizi. Oggi c’è sempre maggiore attenzione ai prezzi e i discount stanno prendendo piede nonostante i primi che avevano aperto anni fa qui da noi, avessero faticato molto ad acquisire clienti. Oggi – ha continuato – è chiaro che quando una famiglia deve far quadrare i conti a fine mese, calcola tutte le spese, per cui è presto giustificato il dato che nel 2014 gli alimentari tradizionali hanno registrato un calo a favore dei discount che invece hanno chiuso le performances in crescita”.

Cattelan spiega di non poter a nessun titolo accusare l’amministrazione comunale di non interferire con la nuova apertura, chiede solo di limitare il più possibile le aree commerciali.

E i negozi di vicinato? Come potranno contrastare il dilagare della media e grande distribuzione che gioca su prezzi a ribasso e ora anche su svariati discount? “L’unica formula sulla quale puntare sono servizio, attenzione al cliente e qualità del prodotto – ha concluso Cattelan – Non ci sono altre armi, soprattutto nel settore alimentare. Un piccolo segnale positivo è che i negozi del centro storico al momento lavorano. Non sono al top, ma almeno tengono il mercato”.

SAMPERISulla stessa lunghezza d’onda è Alberto Samperi. “Siamo davanti a liberalizzazioni selvaggie che danneggiano il commercio senza nessun rispetto – ha sottolineato amareggiato – Come amministrazione possiamo, come in effetti abbiamo fatto, porre dei limiti relativamente alla viabilità. Ma questo è tutto. Le leggi regionali  ed europee in merito al commercio sono sicuramente da rivedere, ma io attribuisco una parte di colpa anche alla Regione Veneto. A Venezia dovrebbero avere più a cuore gli esercizi di piccole dimensioni e porre limiti definitivi alla media e grande distribuzione. Tra l’altro – ha concluso – i discount propongono prodotti di bassa qualità venduti in capannoni discutibili. Questo sicuramente non fa bene al commercio”.

Anna Bianchini

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