Le ferie in arrivo, con campeggi per bambini dislocati nei boschi e piccoli scouts che gironzolano per le contrade.

Con l’arrivo dell’estate, Valli del Pasubio si prepara a sfoderare le sue armi in materia di turismo. Rispetto agli anni precedenti però, alcuni genitori non considerano più il paese così sicuro per i loro figli.

Attraverso le pagine del popolare social network Facebook, c’è chi ha manifestato la preoccupazione per la presenza dei circa 40 profughi che alloggiano alla Ex Colonia di Schio, che si trova al Pian delle Fugazze.

Senza troppi giri di parole una mamma si è chiesta: “Avreste il coraggio di mandare i vostri figli ai campeggi dispersi nei boschi quando sapete che a pochi metri c’è una colonia che ospita una quarantina di migranti dei quali il più vecchio ha 35 anni?”

Sull’onda del malcontento generale per la presenza degli africani, la  preoccupazione a cui si riferisce la mamma in questione è che IMG-20150728-WA000dopo mesi di viaggio, ormoni repressi e testosterone galoppante, i profughi si trasformino in potenziali pericoli per i bambini.

“Serviamo loro i nostri figli su un piatto d’argento?’, chiede provocatoriamente la donna.

La mamma preoccupata per la sicurezza del campeggio dei figli ha ottenuto su Facebook un po’ di seguito, ma c’è anche chi la pensa in maniera molto diversa.

MichielettoE’ il casi di Igino Michieletto, ex Sindaco di Scorzè, che si è recato alla Ex Colonia per valutare se l’area verde nelle vicinanze può essere usata come punto di ritrovo per i genitori che vanno in visita ai loro piccoli scout.

Nessun problema per lui per la presenza di quei ‘giovanotti’, che a prima vista se ne stanno tranquilli seduti al loro posto, parlando a bassa voce con gli occhi segnati dall’incertezza.

“Non trovo giusto prendercela direttamente con i profughi –  ha commentato su Facebook un’altra mamma – E’ chiaro che ci sono anche dei delinquenti, ma tra di loro ci sono anche brave persone. La colpa di tutto è del governo, che non tutela i cittadini e non è in grado di gestire questa emergenza”.

A.B.

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