Un bambino di 5 anni, felice che la sua mamma fosse guarita dal cancro, ha deciso di infilare in una busta tutti i suoi risparmi e regalarli al medico che l’ha curata perché li utilizzasse per la ricerca.

Un gesto che ha fatto emozionare il dottor Pietro Caldarella, vicedirettore dello Ieo (Istituto europeo di oncologia) di Milano, che sulla sua pagina Facenbook ha voluto condividere il prezioso gesto di gratitudine del bambino. “Sono 20 anni che faccio il chirurgo. Di storie tristi ne ho viste tante. Ma questo gesto in particolare mi ha commosso – ha dichiarato il medico – Stamattina il figlio di una mia paziente di 5 anni mi ha dato questo biglietto per ringraziarmi delle cure alla sua mamma e dentro c’erano i suoi risparmi che ha voluto donarmi per la ricerca sul cancro …mi veniva da piangere !!!! Sono pochi spiccioli, ma il bello è vedere in questi bambini il nostro futuro, fatto di gesti semplici”. Davanti al bimbo, che gli ha teso la busta, l’esperto medico non è riuscito a trattenere l’emozione e non è riuscito a reggere lo sguardo del bimbo.

Monetine da uno, due, cinque centesimi, per un totale di 45 centesimi, raccolti insieme all’interno di una busta bianca, dove il piccolo, con la scrittura incerta e incespicante di chi ancora non ha imparato a scrivere ma vuole trasmettere un messaggio importante, ha scritto: “Caro Cadarella da Giovanni sono per la ricerca”.

Ha Giovanni, ha solo 5 anni, ma nel cuore tanto amore per la sua mamma e tanta razionalità da comprendere il ruolo della medicina. Nel medico ha visto l’eroe, colui che vestito con un camice bianco gli ha restituito gli abbracci e l’amore della sua mamma, che altrimenti avrebbe rischiato di perdere per sempre. Il piccolo era arrivato dalla Sardegna con la mamma, che fino a poco tempo prima era stata curata nel reparto di oncologia per un tumore al seno e aveva subito sedute di chemioterapia.

“La busta pesava – ha spiegato il medico – e ho capito che non avrei trovato solo una letterina”. Poi, superata l’emozione, solo tre parole per sottolineare la grandezza del suo gesto: “Sei un ometto”.

A.B.

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