‘Una legge di quelle che qualificano un’intera legislatura, che ho fortemente voluto, tanto da inserirla nel pacchetto delle prime che presentai subito dopo le elezioni. Per primi in Italia abbiamo avuto il coraggio di affrontare una sfida delicata e difficile. Il Veneto fa da apripista dell’approccio a consumo zero nell’ambito della salvaguardia del territorio”.

 

Con queste parole, il Presidente della Regione esprime la sua soddisfazione per l’approvazione, avvenuta ieri, in Consiglio regionale, della legge sul consumo del suolo.

 

“Dalla sua presentazione – aggiunge il Governatore – sono passati due anni, ma nel frattempo non solo abbiamo varato tante normative importanti, ma abbiamo anche fatto un grande lavoro di approfondimento e di confronto sulla materia con il territorio, del quale ringrazio l’Assessore Corazzari, il Presidente della Commissione Calzavara, i Capigruppo e tutti i Consiglieri. Si trattava – aggiunge – di un tema spinoso e difficile, in direzione di una salvaguardia per la prima volta in Italia caratterizzata dal consumo zero. Di qui in avanti tutto potrà essere monitorato e, se necessario, migliorato – conclude il Presidente, ma oggi è una giornata storica per il futuro del territorio veneto. Il Consiglio regionale ha accettato e vinto una sfida tutt’altro che facile”.

Con il tempo si raggiungeranno gli obiettivi

suolo consumo“Con la nuova legge si promuove un processo di revisione sostanziale della disciplina urbanistica che, oggi, deve essere ispirata ad una nuova coscienza delle risorse territoriali ed ambientali. In particolare la nuova disciplina mira a ridurre progressivamente il consumo di suolo non ancora urbanizzato, in coerenza con l’obiettivo europeo di azzerarlo entro il 2050”. E’ quanto sottolinea l’assessore regionale al territorio, a conclusione del dibattito in Consiglio regionale che ha portato all’approvazione della normativa sul contenimento del consumo di suolo.

 

“La nuova legge regionale – fa rilevare l’assessore – stabilisce che l’obiettivo del contenimento di consumo di suolo sarà gradualmente raggiunto nel corso del tempo e sarà soggetto a programmazione regionale e comunale”.

 

Nello specifico la Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, stabilirà la quantità massima di consumo di suolo ammesso nel territorio regionale nel periodo preso a riferimento e la sua ripartizione per ambiti comunali o sovracomunali omogenei, sulla base delle specificità territoriali e delle informazioni fornite dai comuni. La quantità massima del consumo di suolo ammesso nel territorio regionale sarà sottoposta a revisione almeno quinquennale. I comuni approvano la variante di adeguamento dello strumento urbanistico generale al provvedimento di Giunta regionale.

 

“Particolare rilievo nell’impianto normativo della legge – conclude – rivestono le previsioni volte alla riqualificazione edilizia ed ambientale e alla rigenerazione urbana, che indicano forme ed azioni quali la demolizione di opere incongrue o di elementi di degrado, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e lo sviluppo di tipologie edilizie urbane a basso impatto energetico e ambientale. A tal fine viene istituito uno specifico fondo regionale”.

 

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