“Finalmente Zaia  si è accorto che siamo in allarme pfas  e ne chiede lo stato di emergenza”. Esordisce così la consigliera pentastellata Patrizia Bartelle a due mesi dalla mozione che lei stessa aveva depositato chiedendo proprio lo stato di emergenza in seguito ai riscontri delle analisi sulla presenza  di  pfas (perfluoroalchiliche)nelle acque erogate da molti acquedotti.

“Parliamo dei composti  chimici di sintesi utilizzati in molteplici applicazioni industriali e in prodotti di largo consumo utilizzati fin dagli anni cinquanta – spiega la Bartelle – Sostanze quindi inquinanti ritrovate nella popolazione di alcune province venete in seguito a specifici test effettuati dalle Ulss. Zaia di fatto ha letteralmente copiato il testo della mia mozione a mesi di distanza cosa aspettasse a chiedere lo stato di emergenza  rimane comunque un mistero. Nel momento in cui sarà proclamata la misura straordinaria dello stato di emergenza – conclude l’esponente pentastellata – riusciremo ad avere una disponibilità economica sufficiente per intervenire prontamente sia a tutela della salute dei cittadini sia a tutela dell’ambiente”.

 

 

 

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