Quanto accaduto all’Ips Garbin di Thiene, con cinque studenti che scagliavano sedie da una parte all’altra di un’aula tra il ridacchiare dei propri compagni, ha scosso non poco l’ambiente scolastico.  Coinvolgendo i seicentocinquanta studenti che ogni giorno ne varcano la soglia per crearsi un futuro. Ragazzi e ragazze che, dopo confronti e riflessioni, vogliono ‘difendere’ la propria scuola, ma soprattutto la propria serietà e maturità con le quali quotidianamente affrontano i loro impegni scolastici.

Parlano gli studenti del Garbin, quindi, dissociandosi dal comportamento immaturo di quei 5 ragazzi, con quelle loro ‘bravate’, come chi nell’ambiente scolastico ha definito, se tali possono solamente considerarsi, riprese con tanto di cellulare e video infine postati su Instagram.

Scrivono gli studenti del Garbin di Thiene
“A seguito delle notizie sul nostro Istituto, riportate nelle ultime settimane dalla Tv e dai giornali, abbiamo ritenuto opportuno discutere la vicenda durante l’incontro tra noi, rappresentanti d’istituto e di classe. Ci teniamo, finalmente, a fare sentire la nostra voce ed il nostro punto di vista. Le tristi vicende, che tanto hanno portato scalpore all’interno e, soprattutto, all’esterno della nostra scuola, non sono state né appoggiate, né giustificate dagli studenti, in quanto considerate frutto di gesti immaturi ed irrispettosi nei confronti di tutti, studenti, professori e personale ATA.

Nella nostra sede di Thiene siamo in circa 700 studenti (1400 in tutto l’Istituto) provenienti da tante scuole medie, da tanti istituti superiori, da tantissimi paesi (più di trenta!) e qui troviamo accoglienza e la possibilità in cinque (speriamo) anni di percorso di uscire con una solida preparazione professionale e con le necessarie competenze di cittadinanza che permetteranno a ciascuno di orientarsi verso un proprio progetto di vita a 19, 20 anni.
I nostri compagni diplomati prima di noi nel giro di pochi mesi hanno trovato un impiego duraturo nelle aziende del nostro territorio. Già al quarto o quinto anno, più di qualcuno di noi già firma un contratto di assunzione che gli permette di conciliare scuola e lavoro. Da noi l’alternanza scuola lavoro non è una parola vuota o un peso, è una vera opportunità. Questo è il punto di arrivo.

Ci rendiamo conto che molti ragazzi che iniziano una scuola superiore, qualsiasi, mostrano più di qualche difficoltà, che molte famiglie sono in affanno e che i modelli cui molti ragazzi si ispirano sono lontanissimi dal mondo reale. Può capitare che su quasi 700 studenti alcuni, qualche volta, superino i limiti? Sì, e non soltanto da noi. E’ la norma? No!

Nella nostra scuola il tema della formazione del cittadino è molto sentito, ed è affidato al lavoro non soltanto dei docenti, ma anche degli studenti. Da noi, da anni, oltre a svariati progetti, è avviata una forma di peer education, cioè studenti più grandi fanno da tutor, da appoggio per i compagni più giovani, sia su temi scolastici sia su tematiche che riguardano più direttamente il comportamento, l’educazione (es. alla salute, alla responsabilità …). E non può essere diversamente, perché la nostra scuola si assume la responsabilità di mandare in più di trecento aziende del territorio per svariate settimane di stage, ogni anno, centinaia di studenti, che, nella maggioranza stragrande dei casi, ottengono ottime valutazioni dai tutor aziendali che li hanno seguiti, che sono poi spesso disposti a prolungare l’esperienza o a rinnovarla di anno in anno. E questo da almeno trent’anni!

Trent’anni di risultati, di cui siamo tutti orgogliosi, senza essercene mai vantati, devono essere dimenticati o cancellati o messi in pericolo per un momento di stupidità di pochi? Pertanto, in quanto rappresentanti d’istituto, siamo molto amareggiati dai fatti accaduti e da come, di conseguenza, i media hanno descritto una scuola, la nostra, che nel corso degli anni ha potuto vantare numerosi premi in gare professionali, sia locali che nazionali, ottenuti da studentesse e studenti di tutti gli indirizzi, e vanta un livello di preparazione dei nostri diplomati riconosciuto nel mondo del lavoro come valida risorsa aziendale.

Avremmo molto ancora da dire, ma ci rendiamo conto di come lo spazio a nostra disposizione sia limitato. Ci scusiamo se abbiamo annoiato qualcuno, d’altra parte le cose che funzionano, e da noi sono tante e tante, forse non sono abbastanza eccitanti. Scusateci ancora, ma questa è la nostra scuola, alla quale teniamo. Buona giornata e tanti auguri di una Buona Pasqua a tutti”.

Per gli studenti del Garbin, i rappresentanti: Luca Zanin e Mario Borgo

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