Se ne è parlato tanto, ancora se ne parla e  non sarà mai abbastanza per le migliaia di risparmiatori di Banca Popolare di Vicenza che hanno perso i loro soldi, frutto di una vita passata con la schiena spezzata a lavorare, parsimoniose ed oculate nello spenderli per potere, di mese in mese, mettere da parte il gruzzolo per la vecchiaia.

Vicenda che resta fissa al centro dell’attenzione locale e nazionale, facendo arrivare a Schio la troupe di Rai 3 per la trasmissione Agorà che ha registrato un servizio andato in onda nei giorni scorsi, raccogliendo le testimonianze di chi sta vivendo il dramma che nell’alto vicentino ha fatto trovare, al posto dei propri risparmi, carta straccia nelle tasche di migliaia di clienti della Banca ‘di Zonin’.

E sale il magone, sempre, ad ascoltare le storie di questi ‘poveri diavoli’ che nella buona fede hanno prestato ascolto ai consigli della ‘loro’ banca, quella di Zonin il ‘viticoltore prestato alla finanza’ come lui si è sempre definito, ma che con nonchalance assumeva la figura del bardo’ della Popolare della Vicenza che fino all’ultimo esaltava la solidità del colosso bancario vicentino.
Facendo sentire ‘di casa’ i clienti, come racconta la 71nne pensionata tessile, da oltre 40 anni cliente della Banca Popolare di Vicenza: “Mi fidavo, ho speso tutta la mia vita per mettere da parte 60 mila euro, pensavo fossero sicuri in banca pensando e adesso non ci sono più”.Il tutto sulla fiducia data ai consulenti della banca che, al di fuori di quei quattro muri della filiale, erano anche amici di queste persone, tra pensionati, lavoratori e imprenditori, ‘spinti’ a mettere nelle mani della banca i loro soldi,  mentre questa li  ‘bruciava’ .

P.V.

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