Parte dal consiglio comunale di Thiene, sottoscritta all’unanimità, la richiesta alla Regione Veneto di potenziare i sistemi di prevenzione e informazione in merito alla diagnosi di tumore al seno.

Unificare mammografia ed ecografia per ottenere una diagnosi completa ed efficace e allo stesso tempo ridurre notevolmente i costi ed evitare due visite distinte.

Un tema molto sentito non solo dalle donne, ma anche dai loro mariti, compagni, figli e padri, che sempre più spesso si trovano a dover affrontare un male che se diagnosticato troppo tardi, può rivelarsi fatale.

Tumore al senoIl tumore al seno attualmente è la neoplasia più diffusa in Italia e se oggi colpisce una donna su 8, si stima che nel prossimo futuro andrà a riguardare una donna su 6. Un aumento notevole quindi, che la diagnosi precoce può contrastare in modo nettamente superiore alle terapie oncologiche.

Savio: ‘Investire sulla prevenzione significa risparmiare sulle cure oncologiche’

L’idea della mozione è venuta ad Annamaria Savio, consigliere comunale di maggioranza che ha deciso di dedicare una parte del suo mandato proprio alla salute.

Partendo da un argomento che, in un modo o nell’altro, tocca tutti.

“Non sempre la mammografia è sufficiente per verificare la presenza di tumore al seno – ha spiegato Annamaria Savio, che negli anni si è informata a fondo nella materia, affiancandosi a medici specializzati – Mammografia accompagnata ad ecografia è il sistema migliore”.

La Regione Veneto al momento è l’unica regione in cui il medico di base non può prescrivere l’esame clinico completo alla mammella (mammografia ed ecografia) con ricetta rossa pagando il ticket alle donne tra i 45 e i 69 anni in assenza di sintomi. In pratica, mammografia ed ecografia nelle donne tra i 45 e i 69 anni si possono unificare in una sola ricetta e visita quando i sintomi del tumore esistono già.

Ed è proprio per prevenire, invece che curare, che i consiglieri e la giunta di Thiene hanno sottoscritto la mozione, impegnandosi ad inoltrarla anche agli altri comuni della provincia e alla Regione.

“La prevenzione costa anche molto meno rispetto alle cure oncologiche”’, ha evidenziato Annamaria Savio.

Fa riflettere infatti, che in paesi come la Danimarca e il Belgio, dove lo screening non è più applicato, il tumore al seno incide notevolmente sui tassi di mortalità, che sono invece ridotti là dove lo screening viene applicato regolarmente.

“La prevenzione è un’arma molto importante per combattere i tumori e la diagnosi precoce consente di individuare nella fase iniziale la neoplasia e Annamaria Savioprocedere così ad una terapia efficace – è evidenziato nella mozione – L’importanza della diagnosi precoce del cancro al seno è quanto mai fondamentale e strategico per vincere questa patologia. L’individuazione di un tumore impalpabile e rilevabile soltanto con gli esami strumentali, vale a dire di pochi millimetri, determina infatti una elevata percentuale di guarigione che supera il 90%. Ecco quindi l’importanza della diagnosi precoce che per tutte le donne è un’opportunità concreta di salvavita. Prevenzione e informazione corretta sono i pilastri per conoscere, affrontare al meglio e risolvere questa problematica.

Da qui la necessità di promuovere la cultura della prevenzione come metodo di vita ed una sempre maggiore capillare sensibilizzazione nei confronti della diagnosi precoce. Per raggiungere una diagnosi precoce, la mammografia è considerata un ottimo strumento diagnostico nelle donne mediamente oltre i 50 anni, nel periodo in cui, grazie alla menopausa, il livello di estrogeni si riduce e, di conseguenza, diminuisce la densità delle mammelle. Risulta invece meno efficace  nelle donne giovani in fase fertile nelle quali le mammelle appaiono all’indagine mammografica nella maggior parte dei casi dense, nel qual caso assume di estrema importanza l’indagine ecografica. Negli ultimi anni, tuttavia, probabilmente anche in relazione alla quantità di estrogeni presenti nella dieta (carne latte), le mammelle spesso persistono mammograficamente dense anche nel post menopausa, risultando adeguatamente analizzabili con indagine mammografia solo nel 20/25% dei casi. Risultano chiari ed evidenti i motivi per cui l’ecografia (esame non invasivo) è necessaria quale indagine complementare alla mammografia”.

Mozione approvata e sottoscritta all’unanimità, con commenti favorevoli da parte di tutti i consiglieri.

“E’ importante unire l’ecografia alla mammografia – ha confermato Attilio Schneck, consigliere della Lega Nord – La Regione deve anche capire che con la prevenzione, oltre al limitare l’insorgere di patologie serie, c’è anche un ritorno economico notevole, perché i costi oncologici sono molto alti”.

Anna Bianchini

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