“La Fabbrica alta è di proprietà del comune di Schio e deve essere valorizzata, ci sono 3 milioni di euro già disponibili dal bilancio che possono essere utilizzati”.

Il Partito Democratico scledense ha deciso di spingere sulla rivitalizzazione della Fabbrica Alta e delle sue pertinenze, evidenziando come, almeno interventi di messa in sicurezza dell’immobile, siano necessari e debbano essere fatti con urgenza.

La presa diposizione del Pd locale arriva poco dopo aver saputo che il comune ha deciso di dare in gestione per l’estate uno spazio adibito a bar e zona intrattenimento, nonostante continui a dichiarare di avere dubbi sulla proprietà dell’immobile a causa di un contratto che prevedeva la cessione a seguito della realizzazione di qualcosa che non è mai stato realizzato. “La proprietà è in dubbio”, aveva sottolineato il sindaco Valter Orsi durante una seduta di consiglio comunale avvenuta nella primavera scorsa. Ma secondo gli esponenti del Pd locale, i consiglieri Giovanni Battistella, Mario Benvenuti e Davide Casarotto e il segretario Leonardo Dalla Vecchia, la proprietà è certa “ed è ora di metterci mano. Il sindaco non conferma la proprietà dell’area perché non ha idee su come gestire l’enorme spazio e quindi temporeggia”.

Secondo gli esponenti del Pd, la conferma della proprietà deriva dal silenzio del comune, che davanti alla richiesta ufficiale di fornire la documentazione che attesti i pareri legali sulla titolarità dell’immobile, ha risposto “Tali pareri sono stati richiesti e resi al sindaco in forma orale e quindi non sono depositati agli atti dell’ufficio. Ho conferito incarico all’avvocatura civica di fornirmi un parere legale in merito alla proprietà della Fabbrica Alta, anche in relazione allo sviluppo dell’intero comparto. Non appena avrò tale relazione provvederò a renderla pubblica”.

Ma secondo i piddini, la conferma della proprietà sarebbe data Fabbrica Alta Schiodall’intenzione, comunicata dal comune, di cedere gli spazi per intrattenimento e di voler investire nella centralina Umberto I, cose Di cose da fare, secondo il Pd locale, ce ne sarebbero tante. “La messa in sicurezza prima di tutto, perché se viene un terremoto rischia di crollare tutto (ha spiegato Mario Benvenuti ricordato che nella classifica di Italia Nostra la Fabbrica Alta era seconda nella lista degli edifici italiani a rischio crollo). I trentenni non hanno mai visto la Fabbrica Alta aperta, quindi non conoscono le bellezze nascoste al suo interno. Dobbiamo ricominciare a viverla”. Da qui l’idea di fare una ciclabile che la attraversi, che avvicini gli scledensi al loro immobile-simbolo, emblema della storia industriale italiana, talmente importante da essere nella copertina dell’enciclopedia delle regioni, nel volume riservato al Veneto.

“E’ l’immagine di Schio – hanno spiegato all’unisono Battistella, Benvenuti, Casarotto e Dalla Vecchia – Il compito dell’amministrazione è celebrare quel luogo, prendersene cura per restituirlo alla cittadinanza. Serve coraggio di iniziare un’opera che è destinata a completarsi con altre amministrazioni ed è questo che Orsi non vuole. Vorrebbe fare solo cose di cui può prendersi il merito totale. La Fabbrica Alta non è un argomento da trattare con leggerezza. Si tratta di un’area grande e di valore enorme. Da parte nostra – hanno concluso – andremo avanti e faremo altre interrogazioni, perché vogliamo anche sapere i nomi dei professionisti che hanno fornito notizie all’amministrazione comunale”.

La replica di Orsi

Valter Orsi però rigetta le accuse e spiega che l’utilizzo dei 3 milioni di euro non è uno sfizio, ma una questione di necessità e di scelte.

“Se uso i 3 milioni per la Fabbrica Alta, devo tralasciare altri lavori che riteniamo indispensabili – ha spiegato il sindaco – 1 milione e 200mila euro servono per la messa in sicurezza dei ponti, lasciati in disuso proprio valter-orsidall’amministrazione precedente, di cui molti di coloro che mi criticano facevano parte. Poi è necessaria la sistemazione delle scuole. Dovrei lasciar perdere questi lavori? O forse dovrei tralasciare il primo tratto del Destra Leogra, che ci permette di entrare nel piano finanziario di Anas che comporta investimenti per 40milioni di euro? Per quanto riguarda la Fabbrica Alta, negli ultimi anni abbiamo convocato team di esperti, professori universitari di primo piano che hanno confermato la nostra lungimiranza. Abbiamo una serie di idee per il complesso, stiamo studiando progetti che comportino il coinvolgimento dell’Unione Europea per i finanziamenti. Abbiamo bisogno di certezze, ma nel frattempo stiamo lavorando. Quando sarà il momento, l’incarico non andrà agli amici degli amici, ma a professionisti seri in grado di preparare progetti che incontrano le richieste della Comunità Europea. Mi sento di dire – ha concluso Orsi – che non prendo lezioni da chi ci ha lasciato in eredità i Giardini Jaquard a pezzi, Porta Venezia o il campo da rugby. Abbiamo fatto più noi in questi 3 anni che loro in 15”.

Anna Bianchini

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