“Dal 2006 ad oggi, solo in Veneto, abbiamo avuto quasi 3 miliardi di euro di danni causati da eventi calamitosi. Bisogna quindi intervenire per dare ai cittadini strumenti di tutela e prevenzione dalle catastrofi naturali che sempre con maggiore frequenza colpiscono le nostre zone”. Lo afferma il capogruppo leghista in Consiglio regionale Nicola Finco, che dopo quanto accaduto recentemente nel Veneziano e in considerazione degli altri numerosi eventi che hanno colpito il Veneto nel recente passato, ha depositato a Palazzo Ferro-Fini la proposta di legge per dotare i veneti di uno strumento di prevenzione che va ad integrare il già ottimo lavoro svolto dalla protezione civile e dagli enti locali in materia di calamità.

“E’ un testo innovativo – spiega Finco– perché, diversamente da quanto fatto fino ad ora, è cioè con interventi post calamità, con questa proposta potremo dare ai nostri cittadini la possibilità di prevenire e tutelarsi dai danni causati da un qualsiasi evento come quello che ha colpito la Riviera del Brenta, del tutto indipendente dalla volontà umana”. “La legge, se approvata – continua il capogruppo leghista – andrà ad intervenire sulla prevenzione, formazione degli operatori e sulla sensibilizzazione legata alle problematiche calamitose, normando anche il monitoraggio, le analisi e studi sulla vulnerabilità dei centri urbani e degli edifici strategici. Inoltre, sarà creato un Fondo di solidarietà regionale che verrà alimentato da stanziamenti annuali provenienti dal nostro Bilancio, da donazioni volontarie, da finanziamenti dello Stato e dell’Unione Europea”.
“Infine – conclude il capogruppo Finco – la Regione potrà stipulare contratti collettivi che permetteranno ai cittadini e agli Enti locali di assicurarsi con premi molto agevolati. In questo modo ci sarà un sicuro abbattimento delle polizze al quale potrà aggiungersi un contributo regionale fino al 20% del costo del premio assicurativo. E’ fondamentale in questo momento storico di scarse risorse economiche, trovare nuovi dispositivi per tutelare i beni pubblici e privati, non pesando eccessivamente sulle casse pubbliche, ma contando su una migliore e più seria pianificazione delle risorse da destinare ad eventi improvvisi e imprevedibili”.

 

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