Dire “Robur” a Thiene equivale dire Conca. Un quartiere che domenica 27 maggio festeggia la ‘sua’ società polisportiva, con un libro scritto da un ‘concato’ doc, Gianni De Franceschi.
Un volume che, per il 73° della società giallorossa, ne racconta l’intera storia.

Un libro che verrà presentato alla cittadinanza domenica 27 maggio, alle 11 al patronato S. Maria Ausiliatrice .
Ma prima ancora, alle 10, le vecchie glorie scenderanno in campo in una partita amichevole: un amarcord che non mancherà di suscitare del sano agonismo, condito da un pizzico di emozione quando, Luigi Binotto, Silvio Balasso ed Ampelio Nardi, tre ex giocatori di casa classe 1931, daranno il fischio di via.
“La mia vita è la Conca – spiega col riserbo, di cui il presente è poco avvezzo, Ampelio – Unico rammarico: avere appeso le scarpette al chiodo prima della realizzazione del nuovo campo da calcio”.  Una passione per il pallone che in queste tre ex calciatori non si è mai sopita, entrando poi a fare parte della dirigenza della società.

conca 73 robur_1La nascita
“Passione, voglia di stare assieme che, nel 1945, un gruppo di giovani concati, assieme a don Pietro Bonato l’allora curato della chiesetta di San Gaetano, convogliarono nella Robur. “Un modo per dare speranza e coraggio dopo le terribili sciagure della Guerra  – racconta De Franceschi  -Un’attività calcistica con lo scopo di dare ai ragazzi una formazione sana e morale, stando assieme e divertendosi in un ambiente tranquillo”.

Dopo 73 anni da quella decisione, la ‘giallorossa’ della Conca, trova ora il giusto tributo reso da De Franceschi, che ha lavorato quasi due anni, raccogliendo 276 foto e 90 articoli di giornale.  Citano 1700 persone e  catalogandone  5100, riportando 42 profili biografici. Ne “La storia della gloriosa Robur”, l’autore  ripercorre con dovizia di particolari, e curiosità, tutta gli avvenimenti che hanno caratterizzato la società giallorossa thienese: dagli esordi avvenuti nel 1945, ad oggi, e riportando i dati delle circa 250 squadre che si sono avvicendate durante le stagioni agonistiche e che l’hanno vista protagonista a livello provinciale, regionale ed interregionale.

Ma raccontare la storia della Robur, non significa parlare solamente di sport, ma della vita di un quartiere intero, che negli anni è cresciuto, divenendo il più popoloso di Thiene con i suoi 6 mila residenti. “Ma la Conca non è sempre stata così – spiega il sindaco Gianni Casarotto  e ‘concato’ di nascita – Un tempo si sviluppava su tre strade, ora comprende un’ampia area”. Una sorta di trait d’union, tra il centro e l’ingresso a Thiene verso la futura cittadella dello sport che, con lo sviluppo urbanistico nel corso degli anni, ha attirato nuovi nuclei familiari.

Sindaco ‘ala sinistra’
“Per me che sono nato e che ho vissuto la prima parte della mia vita in Conca – continua il primo cittadino, nonché ‘ala sinistra’ sino all’età di 14 anni della Robur -questa realtà sportiva, accanto al Patronato Maria Ausiliatrice, è stata, soprattutto fino all’età dell’adolescenza, la mia seconda casa. Allora “Robur” era soprattutto sinonimo di calcio, ma non solo. Fin dall’inizio e soprattutto dopo la realizzazione nel 1968 del “palazzetto Robur”, voluto con caparbietà e grandi sacrifici dal compianto don Luigi Rossato, altro educatore al quale deve riconoscenza un’intera generazione di ragazzi, la “Robur”, come società polisportiva, ha visto e ospitato anche varie altre discipline. La “Robur” è una presenza importante non solo sul piano sportivo ma anche su quello educativo. Ringrazio quindi Gianni De Franceschi per l’attenzione e l’impegno divulgativo che ha voluto riservare a questa realtà”.

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“E’ una storia che racconta lo sport visto e vissuto nel suo significato più profondo – dichiara l’assessore allo sport, Giampi Michelusi –senza violenze e opportunismi, senza ansie agonistiche, solamente con il desiderio di educare e divertire secondo i principi di lealtà, impegno, caparbietà e rispetto. Valori considerati oggi volte superati o che sono stati snaturati dallo shock culturale introdotto dal mondo virtuale in cui viviamo oggi”.

Dopo i precedenti volumi “La Conca di Thiene, una storia da conservare” del 2011 e “La Conca racconta” del 2014, a De Franceschi non poteva quindi sfuggire il raccontare della Robur: “E’ stata un’esperienza affascinante – spiega– perché la ricerca ha fatto emergere emozioni e ricordi, affioranti da una storia agonistica e ancor più umana che andava doverosamente salvata dall’oblio e trasmessa alle nuove generazioni. Un lavoro non facile, che ha richiesto la ricostruzione di dati e nomi raccolti attraverso una ricerca minuziosa”.

Un microcosmo, quello della Conca,  spartito tra messa e calcio, che ha forgiato generazioni di concati. “La Robur Calcio – precisa don Antonio Guarise – dall’immediato dopo guerra ha permesso di aggregare generazioni di ragazzi, giovani e adulti in un’intensa e vivace passione calcistica nonché in una generosa collaborazione nello spirito di volontariato. Il volume è anche un tributo di riconoscenza a quanti hanno contribuito a consolidare lo “spirito concato” che ancor oggi genera orgoglioso senso di appartenenza e produce diffusa e larga partecipazione ai vissuti concati nella logica del servizio al bene comune”

“Essere Presidente da un decennio del Calcio Robur è un grande onore – dichiara il presidente della società sportiva Armando Brazzale, arrivato in Conca una ventina d’anni fa, mettendo su famiglia – perché so che i suoi trascorsi sono di alto livello. Oggi i ragazzi che praticano il calcio sono generalmente diminuiti rispetto al passato. Insieme ai dirigenti attuali il nostro impegno è a portare avanti quest’importante storia iniziata oltre settant’anni fa”.

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Robur, calcio ma non solo
Priva di concreti aiuti finanziari, fin da subito la Robur si è retta sul volontariato. Sorretta da coraggio e entusiasmo, negli anni la Polisportiva Robur si è ampliata, inserendo al suo interno varie discipline e ottenendo grandi successi.Nel 1968 un evento fondamentale per la società è stata la costruzione del Palazzetto dello Sport Robur. Considerevole sviluppo ha avuto l’Hockey a rotelle, sorto nel 1968, che ha saputo imporsi a livello nazionale vincendo la Coppa Italia. Sempre nel 1968 nasce anche la disciplina del Pattinaggio Artistico a rotelle, affiancata poi dalla Pallacanestro femminile, dal Judo, dall’Atletica Leggera, dal Calcio Femminile e dalla Pallavolo.

La pubblicazione, che gode del patrocinio del Comune, è disponibile nelle librerie ed edicole della città. Per informazioni è possibile contattare l’autore, Gianni De Franceschi, tel. 349/1253078, e mail: dfgiovanni@hotmail.it.

Paola Viero

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