A Thiene tremano 60 candidati che ambivano a diventare consiglieri, nelle amministrative dello scorso giugno.

Sul loro capo potrebbe pendere una multa salata, dai 25 ai 102 mila euro, perché non hanno dichiarato quanto hanno speso, o anche non speso, durante la campagna elettorale.

La Corte di Appello di Venezia, infatti,  ha appena terminato di passare al vaglio le posizioni di oltre quattro mila candidati candidati consiglieri, che si sono messi in gioco nelle ultime amministrative in Veneto: l’attenzione è puntata sui comuni con più di 15 mila abitanti.
Al Collegio di garanzia elettorale, i candidati consiglieri di Thiene, strappano il primato per inadempienza:  ben 60 nominativi, su 242 complessivi in tutto il territorio veneto, che non hanno presentato l’obbligatoria nota delle spese sostenute in campagna elettorale. Nessuna via di scampo anche per chi di spese non ne ha sostenute, o non ha ricevuto alcun contributo, perché  andava comunque presentata la relativa e debita autocertificazione.

Dimenticanza che sia, o semplice ignoranza,  la norma prevede novanta giorni di tempo per dar di conto di quanto speso durante la campagna elettorale. Per chi correva a Thiene il termine ultimo era la metà di settembre, passato quello la legge non ammette sconti, calando una mannaia severa: notifica dell’inadempienza e multa da pagare entro quindici giorni.

A nulla conta il fatto di non essere stato eletto, o il non avere sostenuto spese: per i 60 candidati consiglieri cascati nella rete del Collegio di garanzia elettorale si paventa il rischio di una multa molto pesante.

Considerato che anche negli anni passati si sono verificati casi del genere, la Corte d’Appello con sollecita premura, invita a chi si trova nella posizione irregolare, ad inviare quanto prima la propria dichiarazione delle spese, pena il trovarsi sotto l’albero di Natale una multa salata, da pagare entro 15 giorni.

P.V.

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