C’è sgomento, incredulità ed un senso di impotenza dopo la notizia del suicidio del commercialista Gianpietro Procopi, che l’ha fatta finita nel suo studio ieri sera. Il professionista  era nel consiglio d’amministrazione di  Banca Nuova, partecipata al 100% da Banca Popolare Vicenza, l’istituto di credito acquisito durante gli anni di Zonin in Sicilia. Era nei consigli d’amministrazione di società pubbliche locali come la Brenta Servizi e il Consorzio di Bonifica.

La scoperta è stata fatta ieri dalla moglie che lo ha trovato riverso sul pavimento dello studio ormai privo di vita.

I carabinieri di Bassano stanno cercando di capire a cosa sia dovuto l’estremo gesto.

“Oggi Banca Nuova – scrive Giuseppe Pipitone sul Il Fatto quotidiano – ha più di cento sportelli tra la Sicilia e la Calabria, ha eguagliato se non sorpassato l’influenza sull’isola di Unicredit, che ha acquisito lo storico Banco di Sicilia, e gestisce miliardi di euro di fondi pubblici grazie ai legami con la Regione Siciliana, che a Palazzo dei Normanni, sede del Assemblea regionale, ospita uno sportello bancomat della controllata di Pop Vicenza”.

La situazione degli azionisti è la fotocopia, se non più grave di quanto sta accadendo in Veneto.

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