Dieci cani rinchiusi in un fiorino, stretti in uno spazio angusto. Altri legati ad alberi con catene cortissime e abbandonati alle intemperie.

Alcuni degli animali sono stati liberati e portati in un luogo sano e sicuro dal Nucleo guardie zoofile di Vicenza, dopo una segnalazione dei volontari dell’Enpa Thiene Schio, altri sono dovuti rimanere lì perchè risultano di proprietà dei loro aguzzini.

Il tutto è successo in un campo  nomadi alla periferia di Zanè, un altro ‘lager per animali’ dove i padroni di casa erano gli stessi del campo di San Vito, dal quale lo scorso settembre erano stati sequestrati trentadue cani maltrattati e malnutriti, chiusi in gabbie e senza nessuna possibilità di movimento.

Cani prigionieri

La segnalazione all’Enpa era arrivata da alcuni cittadini che sabato scorso avevano notato all’interno dell’accampamento degli animali chiusi in trasportini, forse anche cuccioli. L’Ente protezione animali si è subito attivato ed ha avvisato le guardie zoofile che mercoledì, in accordo con Carabinieri e Polizia, si sono recati all’accampamento di Zanè. Ma dei trasportini e degli animali forse prigionieri all’interno non c’era alcuna traccia. Hanno invece trovato 15 cani, la maggior parte dei quali rinchiusi dentro il fiorino. La sorte degli altri non era meno triste: legati ad una corta catena, senza protezioni per la pioggia o la notte, incattiviti dalla sofferenza e dalla mancanza di cure. Tra i cani legati è stato trovato anche un pastore tedesco femmina di 5 anni, che dopo gli accertamenti era risultato rubato quando aveva solo 3 mesi.

Il blitz

Il Capo nucleo delle guardie zoofile dell’Enpa di Vicenza Renzo Rizzi ha raccontato come si è svolto il sopralluogo e il ‘salvataggio’ dei cani. ‘Dopo la segnalazione di sabato martedì abbiamo fatto il primo sopralluogo, mentre mercoledì abbiamo mandato 5 guardie zoofile a controllare la situazione. Qui sono stati trovati numerosi cani rinchiusi o legati. Le condizione fisiche degli animali tuttavia erano piuttosto buone. A parte il discorso delle catene non sembravano denutriti, né sono risultati ammalati. Da parte nostra stiamo monitorando tutta la faccenda quotidianamente’.

Il mistero del microcip del pastore Viola

Rizzi ha raccontato che i nomadi hanno ceduto alle guardie i cani non microcippati, che tra tutti sono risultati essere solo 4. Data la regolarità degli altri le guardie hanno potuto togliere ai nomadi solo questi, che li hanno consegnati senza opporre troppa resistenza. Gli altri 11 invece erano tutti provvisti di regolare microcip e risultano quindi di proprietà dei rom. Il pastore tedesco invece, di nome Viola, è risultato essere sempre tenuto legato per 5 anni ad una catena lunga solo un metro e mezzo, senza mai un riparo e come cuccia con solo un bancale. Viola è risultata all’inizio regolarmente microcippata e di proprietà dei nomadi. Poi, la scoperta paradossale: Viola era stata rubata 5 anni prima e aveva addosso ben 2 microcips, quello originale del vecchio padrone e quello applicato per volere dei nomadi. Sono in corso accertamenti su come possa essere stato possibile questa svista da parte di un veterinario.

Il canile

Adesso i 4 cani senza identificativo, 2 di razza tipo pinscher e 2 medio piccoli, sono ospitati nel canile di Marano per le prime cure, dopo di che potranno essere adottati da persone amorevoli. I 10 cani ‘regolari’ invece resteranno ai rom, perché risultano di loro proprietà e regolarmente registrati. Per il pastore tedesco Viola si prospetta invece una trafila più complicata. Il vecchio proprietario, che ormai si era rassegnato alla sua scomparsa, appena chiamato dall’Enpa è accorso da Sandrigo per vedere il suo cane, ma Viola non lo ha riconosciuto. Era troppo piccola quando l’hanno portata via. Adesso il vecchio padrone ha preso altri cani ed ha per casa dei bambini piccoli, e non può tenere un animale che, legato alla catena per 5 lunghi anni, deve tornare a imparare a voler bene alle persone.

Destino dei cani e dubbio sul traffico di animali

I 4 cani consegnati volontariamente dai nomadi possono essere adottabili già da domani, in quanto non sono passati per il sequestro e quindi bypassano la trafila prevista. Il pastore Viola invece, subito diffidente e ‘roverso’, sta iniziando a riabituarsi al calore umano e mangia già dalle mani dei volontari del canile. Viola ha bisogno adesso di una famiglia che le faccia capire che un cane non è un antifurto ma un essere vivente intelligente, sicuramente meno crudele di certi umani. Rimane tuttavia il dubbio sul traffico di cuccioli. I passanti hanno visto i nomadi mettere dentro cani all’interno di trasportini, dei quali non c’era però traccia durante il blitz di ieri. Forse la questione non è finita qua. Forse altri animali stanno ancora soffrendo, rinchiusi e maltrattati.

Per l’adozione dei cani contattare Enpa Thiene-Schio 3491535722-3472796801 (al pomeriggio) oppure inviare una mail all’indirizzo adozionienpathiene@libeo.it.

Marta Boriero

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