Lucio Signorini. Gli amici: “In ospedale gli hanno rifiutato il ricovero”

 

“Lucio se n’è andato velocemente e in ospedale gli hanno rifiutato il ricovero”.

A un giorno dalla scomparsa del ‘Re della Treccia d’Oro’ Lucio Signorini, Thiene si è stretta intorno alla famiglia e continua ad evocare il ricordo di un uomo schivo e silenzioso, apprezzato tanto per la sua arte pasticcera quanto per la sua aria distinta.

Ma tra gli amici più cari si è diffusa qualche lamentela non proprio velata, che chiama in causa il nuovo ospedale Alto Vicentino e una sistema sanitario che, a dire dei vertici di Ulss 4 e Regione è innovativo ed estremamente all’avanguardia, ma che invece, secondo molti ‘comuni mortali’, per molti aspetti è da rivedere.

“Probabilmente – hanno detto alcune persone vicine a Signorini – Lucio non si poteva salvare, ma il fatto che gli sia stato rifiutato il ricovero in ospedale perché ‘paziente non acuto’, sicuramente non gli ha garantito niente più di quanto madre natura aveva previsto”.

Nella fase terminale della sua malattia infatti, Signorini non è stato ricoverato in ospedale, perché il nuovo sistema sanitario, non lo prevede. L’ospedale di Santorso è infatti un ospedale per ‘acuti’, cioè per pazienti che necessitano di una cura immediata (come ad esempio in seguito ad un incidente stradale, una frattura o una patologia ‘acuta’), ma non prevede il ricovero per la fase terminale di una malattia dal decorso lungo o comunque ‘non acuto’.

C’è stato sconcerto tra le persone vicine a Signorini, che hanno dovuto ripiegare sull’assistenza domiciliare integrata (ADI) per il noto pasticcere, che è stato curato e accudito in casa fino alla fine dei suoi giorni.

“Mi attiverò per avere tutte le informazioni necessarie per valutare il caso specifico – ha commentato Robertino Cappozzo, presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ulss 4 – ma mi sento già di escludere ogni responsabilità dei medici. Sono le nuove norme sanitarie che prevedono che i pazienti ‘acuti’ vengano ricoverati in ospedale, mentre i ‘degenti’ vengono ricoverati negli ospedali di comunità”.

Spiegando nel dettaglio la situazione generale del sistema sanitario che riguarda anche  l’Ulss 4, Cappozzo ha sottolineato che “gli ospedali di comunità in effetti non sono ancora attivi. Ci sono dei posti per la lungo degenza all’Opera Immacolata a Thiene – ha commentato – a Breganze e all’Rsa di Malo, ma non sono abbastanza. Con l’avvio del nuovo ospedale che ha sostituito il De Lellis di Schio e il Boldrini di Thiene, la Regione ha garantito che ci sarebbe stata la messa in attività dei così detti ‘ospedali di comunità’, con i posti per la lungodegenza”.

In caso di mancanza di ricovero ospedaliero infatti, il regolamento sanitario prevede per il malato lungodegente il ricovero in casa con Adi (assistenza domiciliare integrata) completamente gratuita o il ricovero proprio negli ospedali di comunità. Ma nel caso in cui i posti della lungo degenza fossero esauriti e il paziente non potesse essere assistito ‘in casa’, l’unica alternativa per il paziente diventerebbe il ricovero in una struttura sanitaria a pagamento, come l’Rsa di Malo o l’Opera Immacolata di Thiene.  Ricoveri che prevedono una tariffa diaria, che non per tutti si rivela abbordabile.

“Il decorso per un malato terminale non si può fare a Santorso e chi non è in fase acuta viene regolarmente dimesso – ha spiegato Cappozzo – Ci rendiamo conto che per i cittadini è un problema. Nel caso specifico di Lucio Signorini farò un approfondimento, ma la lotta che vogliamo fare va oltre il singolo caso. Ci rivolgeremo alla Regione per chiedere i posti per gli ospedali di comunità in modo che i ricoveri a pagamento non siano indispensabili. Noi Sindaci – ha concluso – siamo consapevoli della situazione e, tenendo  alto il livello di guardia, ci batteremo per ottenere quello che serve ai nostri cittadini per avere una sanità funzionale e che dia tranquillità”.

E intanto stamattina al funerale una folla di amici, parenti e semplici conoscenti hanno dato commossi l’estremo saluto al re della pasticceria.

Anna Bianchini

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