A Chiuppano 150 persone hanno partecipato all’assemblea pubblica contro la A31 Valdastico Nord.
Negli ultimi quarant’anni i riflettori sull’autostrada si sono accesi e spenti più volte, dando alternativamente per imminente, o abbandonata, la sua realizzazione; recentemente, il via libera del Cipe al corridoio tra valle dell’Astico e Valsugana, assieme al parere favorevole di Trento a patto che venga esclusa l’opzione autostradale, impone di risollevare l’attenzione sulla questione.
I relatori architetto Renzo Priante, Gaetano Grotto di No ValdasticoNord e Lanfranco Tarabini di Rete dei Comitati hanno ampiamente illustrato tutte le criticità dell’infrastruttura, dai costi elevatissimi ai pericoli di carattere idrogeologico connessi alla sua realizzazione, dimostrandone la inutilità, la non economicità, il devastante impatto sull’ambiente ed evidenziando gli interessi speculativi che essa sottende.
Smentite puntualmente anche le millantate ricadute positive dell’opera sull’economia del territorio: anzi, l’autostrada costituirebbe la fine per le piccole realtà produttive che puntando sulla qualità e la sostenibilità tentano di superare la crisi del modello industriale, avendo riguardo e attenzione all’ambiente.
La riflessione è proseguita quindi sull’ambiente inteso come habitat, contesto di vita, casa comune; tutti gli interventi hanno sottolineato la necessità di ricostruire il concetto di comunità come soggetto in grado di assumersi la consapevolezza e la responsabilità del territorio che abita, e di rivendicare che le scelte che vengono fatte su di esso siano determinate dai bisogni di vita delle persone e non calate dall’alto perchè stabilite in funzione di interessi speculativi.
Durante la discussione si è da più parti sottolineata la necessità di tenere alta la soglia di attenzione nel prossimo futuro, di diffondere conoscenza e consapevolezza sui temi, di costituire comunità resistente e allo stesso tempo capace di immaginare soluzioni economiche diverse e alternative al consumo scellerato del territorio e delle sue risorse.
Gli interventi hanno evidenziato altresì le similitudini con altre grandi opere inutili e dannose sul territorio vicentino, dalla Pedemontana alla Valdastico sud; hanno portato testimonianze su alcune delle troppe contraddizioni che attraversano il territorio vicentino, da Borgo Berga alla discarica del Melagon ad Asiago, passando per la Tav, i territori avvelenati dai Pfas, le valli di Posina distrutte o minacciate dalle centraline idroelettriche.
Si è quindi proposto di riconvocare l’assemblea NoValdasticoNord a metà novembre per organizzare un percorso informativo nei paesi della vallata e per programmare un calendario di iniziative e appuntamenti sul territorio.
Nel frattempo, sono stati lanciati due appuntamenti intermedi: il 3 novembre alle ore 15 a Roana – Casa Tanzerloch il comitato del Melagon organizza una escursione sul sito della discarica, seguito da una assemblea pubblica;
il 5 novembre l’ associazione Terre Vegre organizza a Lastebasse un convegno sull’associazionismo fondiario, con la partecipazione dei responsabili del progetto AVVI e del gruppo escursionistico Vaghe Stelle.
NoValdastico Nord

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