Tutte le democrazie occidentali sono malate, ma la democrazia italiana è moribonda, l’elettrocardiogramma è quasi piatto. Cambiare ogni volta le regole della gara appena prima della partita, a proprio favore, significa barare, utilizzare la cosa pubblica a proprio vantaggio. Credereste ad un campionato nel quale ogni domenica la squadra di testa cambia le regole a seconda delle sue condizioni e di quelle dei suoi avversari?
Qualcuno può essere per il proporzionale, qualcun altro per il maggioritario, ma non è questo il punto. In Italia la surreale discussione sul sistema elettorale occupa perennemente il dibattito pubblico. Come funzionano le cose nelle altre democrazie occidentali? In Germania l’impianto della legge elettorale rimane uguale sostanzialmente dal dopo guerra , con piccoli ritocchi che riguardano praticamente solo i mandati di eccedenza nei vari Land. Il sistema maggioritario uninominale inglese esiste da sempre. Le regole per l’elezioni del Presidente americano sono fissate dall’art. 2 della Costituzione americana, modificato l’ultima volta dall’emendamento XXIII del 1961. La legge elettorale francese è tale dalla nascita della V Repubblica, nel 1958.
E in Italia? Nel 1993 venne approvata la legge Mattarella che prevedeva il 75% di eletti nel collegio uninominale e il restante 25% con il proporzionale. Dal 2005 comincia la sagra. Viene approvata la legge Calderoli, definita dallo stesso disonorevole “una porcata” e diventata, grazie alla sagacia di Giovanni Sartori “il Porcellum”. Fu approvata pochi mesi prima delle elezioni del 2006. Prevedendo un premio di maggioranza nazionale alla camera e uno regionale al senato la legge fu varata per mettere in difficoltà Prodi nelle prossime elezioni. Cominciano le leggi ad uso e consumo di una classe politica cinicamente interessata alla propria sopravvivenza. Spariscono le preferenze, le segreterie di partito diventano onnipotenti e la democrazia interna vacilla. Nel 2013 la Corte Costituzionale dichiara il Porcellum incostituzionale. Succede: anche i migliori sbagliano. Nel 2015 viene approvato l’Italicum che vale solo per la camera, perché l’umile Renzi dà per certa l’approvazione della riforma costituzionale che doveva abolire il Senato. Profetico. Non è finita. La nostra classe politica riesce a creare due leggi elettorali consecutive incostituzionali. La corte costituzionale boccia il ballottaggio. La legge elettorale però era pensata solo per la camera, così ci troviamo con due leggi elettorali diverse.
Arriviamo al Rosatellum, approvato con la fiducia. Una vergogna. Perfino il timido e mite Ezio Mauro parla di colpo di mano. Ricordiamo chi ha votato a favore: Pd, Api, Forza Italia e Lega Nord. Ricordiamocelo. Siccome con il proporzionale Pd e Forza Italia non avrebbero raggiunto la maggioranza bisognava cambiare. Vengono ripristinate le coalizioni per favorire il cavaliere, così si penalizza il M5S. Si introduce 36% di maggioritario, così si colpisce al cuore ogni tentativo di unità a sinistra. Si preparano e favoriscono le grandi intese.
Se si cambiano le regole prima di ogni partita, il gioco è truccato. Qui però non stiamo parlando di un torneo di bocce, ma della democrazia.

Carlo Cunegato

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