Il sindaco di Cogollo del Cengio non è intenzionato ad aderire al progetto di medicina integrata con i comuni di Chiuppano, Carrè e Caltrano, ma ai consiglieri di opposizione Marco Zorzi e Andrea Zordan della lista ‘Viva Cogollo’ non basta una semplice presa di posizione, anche se decisa.

 

In questi giorni e durante l’ultimo consiglio comunale hanno invitato il primo cittadino Piergildo Capovilla a riflettere su quale sarà il futuro della medicina a Cogollo a seguito di una scelta così importante che vedrebbe l’amministrazione rinunciare al progetto fatto in collaborazione con l’Ulss n. 7 ed i comuni di Carrè, Chiuppano, Caltrano per unire i medici dei 4 paesi in un unico ambulatorio a Chiuppano, in piazza dei Terzi.

 

La paura dei consiglieri è quella che in paese si perdano tra qualche mese dei servizi indispensabili per i cittadini, dato che la legge regionale parla chiaro e impone nuove regole che vanno verso l’integrazione dei servizi a livello sovracomunale e la creazione di piccole unità territoriali mediche dotate anche di una segreteria, di una infermiera professionale e di un call center. Gli attuali medici attivi nei prossimi mesi a Cogollo non possono unirsi in una associazione, visto che il minimo richiesto è quello delle tre unità, e potrebbe verificarsi un inevitabile ‘fuggi fuggi’ verso altri paesi.

 

‘Ci chiediamo quale futuro avrà la medicina di base a Cogollo – hanno chiesto Zorzi e Zordan a Capovilla nero su bianco alcuni giorni fa – poiché anche se in una posizione non felicissima, finora i medici operano in forma associata in una struttura valida, con buon parcheggio e soprattutto comoda alla farmacia. Ora con la nuova legge regionale cambierà tutto. La giunta comunale non ha voluto aderire  – hanno precisato i consiglieri – al progetto di unità territoriale con i comuni contermini, che oltre a offrire un nuovo avamposto sanitario attrezzato e operativo ben oltre gli orari canonici  avrebbe consentito di mantenere anche l’esistente a Cogollo. Ora, nonostante la faccenda risalga all’anno scorso e ci fosse stato quindi il tempo per valutare anche soluzioni alternative, ci troviamo con la patata bollente tra le mani e il rischio di perdere infermiera e call center, ammesso che anche i dottori, trovandosi in queste condizioni, non scelgano di spostarsi altrove’.

 

Non dobbiamo perdere i servizi essenziali, visto che ‘già a Cogollo ce ne sono ben pochi’, conclude infine  Zorzi. ‘Il Sindaco deve fare qualcosa, ne va soprattutto dei nostri anziani che hanno oggettive difficoltà a spostarsi e che sono la categoria più bisognosa proprio dell’assistenza medica: queste sono priorità che non possono attendere e dato che la questione era sul tavolo del sindaco da oltre un anno, mi chiedo se sia questa la maniera di amministrare seriamente. Stiamo ancora aspettando risposta, e non accetto più che il Sindaco definisca la minoranza soltanto come capace di criticare: mi pare evidente che chi ha il mandato per governare, al momento risulti ‘non pervenuto’ su diversi fronti’.

 

Marta Boriero

 

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