Ufficializzata da pochi giorni l’elezione del nuovo direttivo e di Franco Faccin come presidente della rinnovata Proloco di Cogollo, non si è smorzata ancora del tutto l’eco delle polemiche sollevate dal consigliere di minoranza e capogruppo di ‘Viva Cogollo’ Marco Zorzi.  La causa è sempre la considerevole presenza tra gli eletti di ‘affini’ dell’amministrazione di Piergildo Capovilla.

 

L’altra voce della minoranza, quella di Riccardo Fimbianti, capogruppo di ‘Svolta AlternAttiva’, ha voluto uscire fuori dal sanguigno scontro politico e da un modo di fare opposizione che non sembra dettata da un reale interesse per le sorti del paese. ‘Prima lo scontro era incentrato – ha ironizzato Fimbianti – sul Comitato del centenario, adesso sulla Proloco, in futuro, dicono, sulla squadra di calcio… A costo di essere retorico, ha ancora una idea del fare politica che si identifica con l’amministrare con tutti, e soprattutto non cerca la polemica a tutti i costi’.

 

‘Abbiamo assistito – ha continuato Fimbianti – al botta e risposta tra le nuova e la passata amministrazione, un dualismo che si perpetua da anni apparentemente fine a sè stesso, quasi a prescindere dal paese e dalle sue esigenze’. Il cambio della guardia in Proloco c’è stato, ha ammesso Fimbianti, ma questa non può essere ridotta solo al numero di consiglieri di una o di un’altra parte: ‘Le porte devono essere e rimanere aperte a chiunque abbia voglia di darsi da fare per il paese’.

 

Il problema di fondo, per l’ideatore di Svolta AlternAttiva, è che la politica locale, almeno quella, dovrebbe allargare la collaborazione a tutti promuovendo iniziative che vadano a favore del bene comune. ‘E invece – ha detto Fimbianti – chi vince mette i propri uomini nei punti di controllo, anche in ambiti dove la politica dovrebbe rimanere fuori, e decide per il paese come fosse cosa sua. In questo modo si ostacola l’accesso a chi da sempre si spende per il bene della comunità’.

 

‘Va bene che chi vinca governi, ma non mi stanco di ricordare che le minoranze a Cogollo contano per il 60% dei voti. Non dovremmo essere ignorati come sta accadendo! Non siamo coinvolti né tantomeno interpellati in alcuna decisione. Sindaco e Proloco dovrebbero essere di tutti, e invece lo sono solamente di una parte. Al di là delle piccole gelosie o ripicche serve un cambio di mentalità, dobbiamo sbarazzarci di quel vecchio e stantio modo di amministrare. Serve un salto culturale per affrontare le sfide del futuro. Anche per questa nostra ferma convinzione, e nonostante la nostra assoluta contrarietà a questo modo di fare politica, auguriamo alla Proloco un buon lavoro’.

 

 

Marta Boriero

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