Se al braccio di ferro con Marzotto, il Comune dovesse perdere davanti al Tar, gli amministratori scledensi ci rimetterebbero di tasca propria.

orsi-ex-lanerossiQuesto il prezzo, altissimo, che rischiano Valter Orsi e la sua giunta per aver oscurato il progetto maestoso che vuole coprire 130mila metri quadrati, con 50mila fatto di negozi e supermercati ed altri 80mila destinati all’artigianato e a capannoni industriali. Un piano già progettato dalla società Immobili e partecipazioni srl della Marzotto, che avrebbe fatto una rivoluzione nell’area ex Lanerossi e che grazie ad un provvedimento di autotutela è stato ufficialmente bloccato dall’amministrazione comunale che quando si era insediata, si era ritrovata il maxi progetto con un piano d’assetto del territorio che era già stato avviato e la legge non consentiva di intervenire. ‘In silenzio non siamo stati – ha spiegato il sindaco Valter Orsi, che oggi ha illustrato alla presenza di tutta la propria giunta i particolari dell’atto di forza fatto per bloccare il piano industriale, tra i più grandi d’Europa – ci siamo messi al lavoro e abbiamo aperto la cosiddetta ‘fase delle osservazioni’.

ex-lanerossi‘A non convincerci, soprattutto l’impatto ambientale che sarebbe stato devastante e sul quale abbiamo chiesto espressamente che ci venisse messo nero su bianco, il traffico, che dalla prima stesura del progetto non ci convinceva affatto. Basti pensare che quello che avevano progettato prevedeva che tutto il flusso della via Maestri del Lavoro venisse dirottato dentro il loro polo commerciale. Ma a preoccuparci anche il nuovo assetto idrogeologico – ha continuato l’audace Orsi , davanti ai giornalisti dell’Alto Vicentino – . Anche in questo caso, non abbiamo avuto rassicurazioni per noi necessarie alla luce di quanto sta accadendo sul nostro territorio con le repentine variazioni climatiche. Basta notare cosa accade al primo acquazzone, con le strade che si allagano, le montagne che franano ed i corsi d’acqua che si ingrossano. Non si può arrivare sul nostro territorio, devastarlo e non preannunciarci quello che accadrà agli scledensi. Occorreva una presa di posizione decisa e anche la stessa Regione, competente per le aree commerciali, è rimasta sbalordita dal nostro lavoro di studio, dinanzi ad un progetto così maestoso ed imponente. Ma siamo orgogliosi di averlo fatto – ha spiegato Orsi, dinanzi a tutta la sua Giunta che lo ha appoggiato e sostenuto in un iter mai visto fino ad ora. Faranno ricorso al Tar? Non abbiamo paura di presentarci e di affrontarlo, abbiamo un’avvocatura degna di questa guerra, che noi vogliamo vincere perchè un’amministrazione non può subire in silenzio quello che i potenti decidono. E allora qui che ci stiamo a fare seduti su queste poltrone? Per che cosa ci è stato conferito il mandato dai cittadini se non per tutelarli da progetti così impattanti dal punto di vista ambientale?’

Ricordiamo ai non addetti ai lavori che lo strumento dell’autotutela, è un potere di cui gode l’amministrazione comunale, che ha facoltà di bloccare un progetto nel caso quest’ultimo arrecasse un danno al Comune.

Natalia Bandiera

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