Il nome di Attilio Schneck spacca il centro destra. L’atmosfera effervescente era nell’aria già da settimane, da quando la Lega Nord aveva presentato informalmente il proprio candidato, non accettando compromessi sulla possibilità di sostituirlo come richiesto da parte del blocco costruito attorno a Forza Italia. Sarebbe andato bene qualsiasi altro nome appartenente al Carroccio, ma sull’ex sindaco giudicato ‘sorpassato’ Jimmy Greselin e gli altri capogruppo avevano parlato chiaro. ‘Saremo con la Lega se ci date un’alternativa – racconta qualcuno che ha partecipato alle riunioni carbonare di questi giorni, in cui si è tentato di trattare fino all’ultimo – ma Attilio Schneck non ci va bene’.
greselin-jimmiIl rischio è che ora Forza Italia, che a quanto pare in questi ultimi mesi, aveva raccolto altre quattro liste civiche per supportare il candidato Lega, ‘corra’ per i fatti propri,  in forza di quei numeri, dei quali era a conoscenza la Lega, che però è stata irremovibile sul nome del ‘pezzo da 90’ Schneck.  A costo di ‘andare’ da sola con quello che il partito di Salvini definisce l’unico in grado di battere il ‘gradito’ Gianni Casarotto, che dal sondaggio, è risultato avanti rispetto all’ex presidente della Provincia. Su quest’ultimo, qualcuno stenta ancora a credere che abbia ancora la voglia di rimettersi in gioco, dopo le sue stesse dichiarazioni, quelle di appena qualche giorno fa, dove si diceva stufo degli ‘inciuci’ di una politica che lo aveva stancato.

casarottoHa cambiato idea? E’ stato costretto a candidarsi da chi gli ha fatto pressioni dall’alto? A quanto pare si e ormai, la sua candidatura è ufficiale. Persino i migliori amici di Schneck giurano di aver ascoltato dalla voce di ‘Titti’ la chiara volontà di non correre contro Casarotto.  Per stanchezza e per età.
L’opinione pubblica, da quando la Lega Nord ha diffuso il comunicato stampa con il nome di Schneck, è divisa in due. C’è chi è convinto che Schneck vincerà per il consenso di cui ancora godrebbe in città. Per la sua forte personalità, per l’esperienza amministrativa e per quel decisionismo, che cattura l’elettore e che non contraddistingue il pacifico Casarotto. C’è però, chi lo dà perdente perchè ‘sorpassato’. C’è chi non ha dimenticato i suoi modi bruschi passati di moda e che non piacciono più agli elettori moderni. In questo, Casarotto risulta di gran lunga più simpatico, dato che nessuno ricorda di lui un ‘vai a quel paese’ o un telefono messo giù bruscamente.
In tutto questo: dove sono finiti i ‘grillini’? A questo punto, ci aspettiamo da loro un po’ di gioventù e novità. Ma il puzzle potrebbe variegarsi ulteriormente con Forza Italia che potrebbe mettere in campo il proprio asso e chissà, stupire tutti.

Natalia Bandiera

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