“Anpi rifiuta la sentenza del processo e ritiene giusto l’eccidio di Schio commesso da Teppa”.

E’ un’estate incandescente a Torrebelvicino, dove la vicenda della medaglia della Liberazione conferita (e poi revocata) a Valentino Bortoloso, continua ad essere protagonista.

Con una lettera al vetriolo, Anpi Val Leogra deplora il fatto che la giunta di Boscoscuro si sia unita a chi ha chiesto la revoca della medaglia al ‘Teppa’. Lo definiscono un fatto “sconcertante, aberrante e moralmente indegno”, riferito ad un uomo che “fu protagonista della campagna di Russia e durante la lotta di Resistenza si distinse per coraggio e senso di lealtà”.

Ma Boscoscuro risponde per le rime e accusando i suoi detrattori di non rispettare quando deciso dal ministero, sostiene che criticare il ritiro della medaglia significa implicitamente ritenere giusto l’eccidio di Schio.

“Il contenuto della lettera di Anpi Val Leogra è inaccettabile – ha commentato il sindaco di Torrebelvicino – Da parte nostra c’è pieno sostegno e riconoscimento alla Resistenza per il ruolo fondamentale che ha avuto nella Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, ma condanniamo altrettanto fermamente gli atti criminali accertati avvenuti successivamente alla conclusione della guerra. Riteniamo inopportuna e diseducativa la scelta di conferire un alto riconoscimento nazionale ad una persona che ha combattuto valorosamente e correttamente fino alla conclusione del conflitto, ma che a guerra terminata, ha partecipato al massacro di 54 persone inermi. Non noi – ha continuato – ma un tribunale regolare con un processo corretto, ha giudicato Bortoloso colpevole dell’omicidio, condannandolo alla pena di morte e riconoscendo quell’atto come criminale. Pertanto, anche se la condotta precedente poteva far meritare la medaglia, la condanna la esclude. Evidentemente Anpi rifiuta e contesta la sentenza del processo e ritiene giusto l’eccidio commesso da Teppa”.

Toni decisi quelli di Boscoscuro, che ha replicato alla sezione Val Leogra di Anpi, che evidentemente è in linea con il presidente provinciale Danilo Andriollo, anche lui convinto che la revoca della medaglia a Teppa sia ingiusta. Un pensiero che ha provocato una spaccatura tra gruppi di partigiani ed esperti di storia, tra i quali Pio Serafin, membro a Vicenza del comitato direttivo dell’Istituto Storico della Resistenza. In merito (e contrario) alla scelta di inserire Bortoloso nella lista delle persone meritevoli della medaglia, Serafin ha accusato i vertici locali di Anpi di essere poco preparati storicamente e di essere incappati in un errore clamoroso per scarsa conoscenza dei fatti.

Rispondendo ad Anpi Val Leogra, Boscoscuro ha commentato: “Definiscono importante riconoscimento la Medaglia della Liberazione e nella lettera e nei social media la chiamano ‘Medaglia della Libertà’. Parlano di ‘diritto di pensiero’ come se un’amministrazione che la pensa in modo diverso da loro non avesse diritto ad esprimere (perché di espressione del pensiero si tratta) la loro opinione.  In ogni caso – ha concluso Boscoscuro – nell’apprendere la notizia che il Ministro ha ritirato la medaglia a Teppa ci sentiamo confermati nella nostra posizione ed è evidente a tutti che le nostre non sono state faziose prese di posizione, ma argomentazioni sostenibili e condivise dal Ministero. Speriamo che tutto questo permetta anche qualche riflessione all’interno del locale mandamento Anpi”.

Anna Bianchini

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