Non si placano ancora a Torrebelvicino e a Schio le ostilità tra amministrazioni e alcuni consiglieri di minoranza. A Torrebelvicino, la diatriba è nata dalla presa di posizione del primo cittadino Emanuele Boscoscuro in favore della recente revoca della medaglia alla Liberazione ad uno degli autori dell’eccidio di Schio, Valentino ‘Teppa’ Bortoloso. A Schio, dalla minoranza del Pd che si dissocia dall’aver chiesto la revoca di una medaglia ritenuta “ricevuta a pieno titolo”.

L’Anpi Valleogra, di cui fa parte uno dei 4 componenti della lista di minoranza Belvicino Nicolas Lazzari, aveva criticato aspramente il primo cittadino, ma Boscoscuro si era prontamente difeso dalle stoccate con una lettera pubblicata sul sito del comune che, a detta di Lazzari, ‘lancia una pesante accusa ai consiglieri di minoranza e a me in particolare’. Lazzari è incolpato, in quanto iscritto all’associazione, di usarla come strumento di opposizione politica in consiglio, sfruttando la visibilità della associazione.

“L’Anpi, non è di sinistra né filogovernativa – dice Lazzari – ma raggruppa persone di idee diverse. Che il sindaco dica che io la uso pernicolas lazzari - cons com torre 2015 farmi pubblicità o attaccare l’amministrazione, è vergognoso. Mi attacchino su come faccio politica, non perché faccio parte dell’Anpi o perché come Anpi ci siamo schierati sul caso Teppa. Il comportamento del sindaco – rincara Lazzari – denota un modo di far politica vecchio e populista. Boscoscuro pensi ai suoi cittadini, al pulmino che ha tolto, ai soldi per gli impianti sportivi che sembravano già in arrivo dal Coni ed invece non ci sono, ai soldi che Anci ha messo a diposizione sempre per lo sport e che Torre non potrà avere perché si è tolta dall’associazione dei comuni italiani. In ogni caso – conclude Lazzari nella lettera scritta a 8 mani con i colleghi di minoranza Flavio Cristofori, Silvino e Giulia Marzotto – chiediamo al sindaco si ritirare le accuse gratuite e calunniose, disponibili a discuterne in consiglio quando vuole”.

Govanni Battistella, capogruppo di minoranza del Pd nel consiglio comunale di Schio, ha preso posizione alla richiesta di revoca dell’onorificienza da parte del suo comune: “Il Pd locale ha sempre sostenuto il rispetto del patto di Concordia Civica siglato il 17 Giovanni Battistellamaggio del 2005 dall’allora sindaco di Luigi Dalla Via, dai famigliari delle vittime e dai rappresentanti delle associazioni partigiane e volontari per la libertà. Ma nessun esponente del Pd ha sostenuto l’istanza presentata dal sindaco Orsi e dalla sua giunta in merito alla revoca dell’onorificenza al Partigiano Valentino Bortoloso. Non è stato dato nessun sostegno a tale istanza perché la si ritiene errata e perché è innegabile affermare che il Partigiano Valentino Bortoloso, viste le motivazioni e visti i requisiti necessari all’ottenimento dell’onorificenza, abbia pieno titolo per l’ottenimento di tale riconoscimento. Con queste affermazioni non si vogliono assolutamente legittimare i fatti accaduti quella notte del 7 luglio 1945 a Schio, fatti che sono stati inutili e dolorosi e che hanno fatto pagare un prezzo molto alto alla città di Schio. Oggi – conclude Battistella – è giusto proseguire il percorso di concordia civica cominciato dieci anni fa con la sigla del patto e non lasciare spazio ad altre polemiche che non servono a nessuno se non a chi vuole destabilizzare il patto stesso”.

Marta Boriero

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