Dopo Marano e Arsiero anche Santorso e Zugliano hanno siglato il protocollo di intesa sulla contrattazione sociale con Cgil Cisl e Uil e i Sindacati dei pensionati.

Applicare politiche più eque nei territori comunali è lo scopo della firma che è stata apposta oggi in Villa Giusti Summan a Zugliano.

Zugliano e Santorso hanno intrapreso un percorso parallelo per la contrattazione sociale sul territorio.

Per la Cgil era presente Gino Ferraresso e per lo SPI Cgil Igino Canale che hanno firmato per il sindacato di via Vaccari i documenti con i due sindaci.

Con loro anche Renato Riva della Cisl e Roberto Merlo della Uil.

Ogni protocollo mette le basi per un costante dialogo futuro tra l’amministrazione comunale e i sindacati confederali e dei pensionati, e intende perseguire comuni obiettivi di equità, progressività, ridistribuzione del reddito e salvaguardia dei servizi sociali, attraverso azioni concrete sul fronte delle entrate e delle uscite dei rispettivi bilanci comunali.

“In un momento di crisi economica e di valori come quella che stiamo vivendo è necessario da una parte intraprendere un percorso che ci porti a condividere valori comuni come la solidarietà sociale con i municipi e gli amministratori locali – ha affermato Gino Ferraresso, responsabile del dipartimento Stato sociale della Cgil berica – Inoltre, è altrettanto necessario ridistribuire le imposte comunali e locali al fine di rendere l’accesso ai servizi più equo”.franco balzi

Ferraresso ha sottolineato come l’obiettivo comune degli interlocutori al tavolo di oggi sia stato quello di fare rete e quindi di iniziare un percorso di dialogo costruttivo tra rappresentanti dei lavoratori e dei pensionati e gli amministratori locali sul piano dei servizi sul territorio.

Il rappresentante della Cgil ha anche sottolineato l’esigenza di portare ad un livello più largo la gestione dei servizi sociali: “E’ necessario ragionare in termini di area vasta con i servizi sociali – ha sottolineato il sindacalista – non solo per una questione di economia di scala, ma soprattutto per una questione di giustizia tra cittadini: non è possibile che famiglie di pari reddito che abitano in due comuni contermini paghino tariffe e imposte addizionali diverse. Non possiamo permettere – ha concluso Ferraresso – che il territorio sia condizionato da gestioni di serie A e di serie B. Ci vuole più uniformità e i piccoli comuni devono fare rete”.

I sindacalisti hanno ribadito che i comuni di Zugliano e Santorso hanno saputo ottimizzare le loro risorse senza tagliare servizi e senza aumentare le tasse.

“Per noi dei sindacati l’addizionale IRPEF deve essere applicata in modo progressivo – ha affermato Roberto Merlo della Uil – chi ha di meno paghi meno chi ha di più paghi di più.  Ma non succede così in tutti i comuni. Inoltre TASI e IMU devono essere alleggerite per quelle famiglie che hanno tanti figli – ha concluso – e per coloro che hanno in casa persone inferme o disabili”.

Un altro capitolo è l’ISEE ovvero l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che per i sindacati è molto importante. Da una parte permette di regolare l’accesso ai servizi sociali e dall’altra permette di applicare i costi attraverso tariffe commisurate equamente con i redditi delle famiglie e delle persone.

“Non pretendiamo di far siglare a tutti i 121 comuni della provincia il protocollo per una gestione più equa dell’accesso e dei costi delle tariffe per i servizi sociali – ha commentato  Renato Riva della Cisl – Abbiamo visto però che molti comuni dopo aver preso visione dei protocolli siglati da altri municipi con noi hanno acquisito determinati concetti nei loro regolamenti: per noi è già una vittoria, significa che il nostro lavoro è diventato patrimonio del territorio”.

Per i Sindacati il lavoro è ancora lungo e c’è molta strada da fare. Come ha spiegato Ferraresso, finora solo la metà dei 121 comuni vicentini hanno sottoscritto il patto antievasione con l’Agenzia delle Entrate. “Nell’attesa che altri sindaci vi aderiscano – ha concluso – speriamo che si riescano a recuperare somme più ingenti che a seconda della situazione possono giungere fino al 100% nelle tasche dei nostri municipi”.

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