Crostoli e frittelle troppo cari in questi tempi di ‘magra’ e i vicentini preferiscono farseli in casa.

30 ero al chilo per i famosi dolci di carnevale, che solo in pochi acquistano nei negozi di fiducia o dai pasticceri.

La maggioranza? Prende acqua, farina e zucchero, frigge e con una speda si circa 5 euro al chilo, il gioco è fatto.

Con un surplus: che spesso fare i dolci in casa crea anche unione tra famiglie e amici. “Il rispetto  delle tradizioni è un valore aggiunto, spesso crea socialità e non di rado consente di risparmiare”, hanno commentato Martino Cerantola e Roberto Palù, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Vicenza.

“Con 30 euro al chilo di costo medio nei negozi specializzati (panifici e pasticcerie) – hanno sottolineato – in molti hanno rinunciato e rinunceranno ad acquistarli, scegliendo invece la produzione domestica. Farli in casa costa indubbiamente meno, ma soprattutto è un piacere poter lavorare in famiglia per fare festa. E con questo spirito, attorno al tavolo della cucina si ritrovano nonni e nipoti, che innescano una sorta di sana competizione, in cui si trasmette un saper fare ed il valore delle tradizioni”.

Coldiretti stima che nel Vicentino saranno poco meno di 200mila i chili di crostoli e frittelle che verranno prodotti e che si concentreranno soprattutto in vista degli ultimi giorni di carnevale.

“Siamo al rush finale – hanno spiegato Cerantola e Palù – In molte case, complice l’elevato prezzo di vendita dei prodotti, è tutto
pronto per scatenare una vera e propria competizione tra chi riesce a produrre più crostoli frittelle e castagnole”.

C’è ancora comunque un 41% che acquista crostoli e frittelle di qualità in panifici e DSCN2753pasticcerie, anche se in misura ridotta a causa del costo elevato, mentre solo il 2% del campione sottoposto a indagine, compera dolci di carnevale già confezionati.

“Partendo dalle ricette della tradizione ed utilizzando ingredienti semplici come farina, zucchero, burro, miele ed uova, è possibile fare un’ottima figura spendendo meno di cinque euro al kg facendo anche fronte ai consumi energetici per la cottura – hanno sottolineato Cerantola e Palù – Al contrario, per l’acquisto dal fornaio o in pasticceria si spendono dai 15 ai 30 euro al kg, prezzi sostanzialmente stabili rispetto allo scorso anno. “La preparazione casalinga offre anche la possibilità di assicurarsi la qualità e freschezza degli ingredienti, che fanno la differenza sul risultato finale, a partire dalle uova e dal miele che – hanno concluso Cerantola e Palù – possono essere acquistati anche nei mercati di Campagna Amica, dove sono proposti anche dolci della tradizione che nulla hanno a che fare con i prodotti industriali low cost”.

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