Pistacchi, vino rosso, cioccolato e il sempre più quotato zenzero. Sono ingredienti che possono servire un piatto speciale. Una cena gourmet a godimento gastronomico, che rivitalizzi la sfera sessuale partendo dalla salute.

Un mangia bene e fai bene che richiami gli uomini a fare attenzione a tavola, per essere prestanti tra le lenzuola. Parola di medico che se ne intende di prostata, poggiato su di uno studio scientifico volto ad individuare quei fattori che portano all’ipertrofia della ghiandola dell’apparato genitale maschile.

Una ricerca condotta dal dipartimento di urologia all’università Federico II di Napoli, che ha trovato una correlazione tra una dieta sbagliata e la disfunzione erettile, ma non solo. Segnali che fanno squillare campanelli di allarme già nei giovani, evidenziando come cali quel paletto d’età, con una piccola fetta di neo cinquantenni che incappano ad oggi in una diagnosi certa della patologia.

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Lo scartare il pesce azzurro dalla propria tavola, snobbare verdure per tuffarsi con eccesso in piatti di pasta, infilzare con la forchetta troppa carne rossa o pollame, trattati con ormoni, incide nel maschio sul funzionamento della prostata. Ma la lettura della sindrome metabolica di un soggetto prevede un quadro più ampio, considerando colesterolo, pressione alta, diabete, circonferenza addominale. Una condizione clinica che andrebbe ‘letta’ per tempo, alla luce di studi di patologia molecolare e clinici che hanno rilevato un possibile ruolo della sindrome metabolica nella patogenesi dell’ipertrofia prostatica benigna e del carcinoma prostatico.

Cattive abitudini pesano sulla prostata 
Tra gli altri fattori che hanno una rilevanza sulla salute della prostata, lo stress, il poco movimento fisico ed il troppo lavoro. Fattori che vanno ad appesantire, nel vero senso della parola, la prostata.  Come riportato da Vincenzo Mirone, direttore del dipartimento partenopeo che ha condotto lo studio, la prostata ‘a rischio’ nei 50enni arriva a pesare quasi dieci volte il suo peso normale: 100 grammi contro i 15-20 di una prostata sana.

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Averne cura col cibo
Prevenire è sempre meglio, ma come? A tavola. Bandendo grassi e zuccheri, adottando una dieta ricca di verdure a foglia verde. Dai broccoli ai cavoli, dallo spinacio alla bietola, che siano in abbondanza senza cascare però nell’uso di condimenti sbagliati.
E’ concesso il peperoncino a tavola per il suo effetto dilatatore, ma a piccole dosi perché rischia di irritare la prostata. Un buffet di vitamina C sembra faccia solo che del bene: aiuta la minzione e riduce il gonfiore alla prostata. Ben vengano more, lampone, fragole, ribes, kiwi, agrumi. Un sì pieno al pomodoro, che contiene licopene un antiossidante che abbassa il rischio di tumore alla prostata. Per il benessere del basso tratto urinario, prostata e vescica, vanno evitati birra, specie, caffè, superalcolici, molluschi, frutti di mare e crostacei.

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Evitare il coito interrotto 
Ma per una prostata in salute, serve anche la pratica. Quindi sì all’attività fisica di tipo aerobico, che ne riduca la congestione stimolando la circolazione pelvica. Se il maschio si diletta ad andare in bici o moto, deve fare attenzione al tipo di sellino, preferendo del tipo imbottito, in grado di ridurre in parte i microtraumi perineali, che possono causare infiammazioni alla prostata.
Una pratica a favore di prostata che si sposta nella camera da letto. Una regolare attività sessuale evita il ristagno di secrezioni nella prostata e probabili infezioni seminali. Sempre secondo Mirone, la pratica del coito interrotto può dare luogo a reflusso del liquido seminale, a spese della prostata.

Check up una volta l’anno
Non pochi quindi gli atteggiamenti che gli uomini, sin da giovani, possono adottare nel proprio vivere quotidiano per prevenire disturbi o patologie alla prostata, sottoponendola a screening annuo a partire dai 50 anni. L’accesso al controllo medico va iniziato prima, attorno ai 40 anni, in caso di storia familiare con cancro alla prostata, tra i familiari di primo grado.

Paola Viero

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