Chi dice che in Svizzera si vive male, forse non ha mai vissuto in Svizzera. Non solo per il cioccolato, i panorami mozzafiato e la pulizia, ma perché in Svizzera, oltre a tutto questo, c’è lavoro per tutti.

La disoccupazione è scesa al 2,7%, ai minimi dal 2012 e ci sono 41mila posti di lavoro in più rispetto alle persone che cercano lavoro.

A riportare il dato, che dovrebbe essere assunto ad un metro di misura al quale praticamente ogni governo dovrebbe ispirarsi, è la sezione ‘Economia e finanza’ di Repubblica.

Il tasso di disoccupazione nella Confederazione Elvetica è talmente basso che significa ‘lavoro per tutti’. Sono 178mila gli impieghi disponibili in quel piccolo angolo di paradiso, per ‘soli’ 137mila disoccupati.

Hai voglia che al reddito di cittadinanza non ci pensa nessuno. A dare la sterzata (positiva) definitiva, l’indebolimento del franco svizzero prima nei confronti dell’euro e poi del dollaro, che ha favorito le esportazioni e fatto balzare il Pil ad una quota che sta per raggiungere il 2,8%.

Tra le professioni più ricercate figurano quelle che presuppongono un semplice apprendistato. Non è necessaria formazione academica quindi, in Svizzera vanno fortissimo idraulici, operai (soprattutto metallurgici) e carpentieri. Questo a riprova che la ‘formazione duale’ (in azienda e in una scuola professionale) dà i suoi frutti e che non è vero che, in un paese forte, serve per forza studiare fino al master post laurea. Un sistema che premia, insomma, i giovani che hanno voglia di lavorare e le idee chiare e che dopo un breve percorso di studi permette di accedere direttamente al mondo del lavoro.

A.B.

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