di Jimmy Greselin

In un momento così delicato, di grandi scontri e di tensioni causate da una politica totalmente incapace di gestire il fenomeno dell’immigrazione, ma brava a trarne vantaggi sia economici che elettorali, Schio si distingue per una sensibilità fuori dal comune. Il concerto del provocatore “Bello Figo”

Una specie di pseudo rapper, semianalfabeta che giustamente deride gli Italiani, insultandoli e trattandoli da sottosviluppati.

Giustamente. Perché se non fosse per una gran folla di giovani fans, psicologicamente deteriorati e antropologicamente alla ricerca della propria distinzione dai primati, il giovane baluba, non avrebbe certo tante occasioni di prendersi gioco del paese che lo ha “purtroppo” accolto.

Si sa, tra gli immigrati c’è di tutto, c’è chi ha veramente bisogno di accoglienza, chi fugge dalle guerre, chi raccoglie tutta la propria dignità e cerca un posto migliore per vivere. Tra gli immigrati, però,  ci sono anche tanti delinquenti, fancazzisti e parassiti, (quelli che rendono di più alle cooperative che si arricchiscono con il mercato degli schiavi), così come ci sono i fenomeni.

Ecco Bello Figo è un fenomeno, da circo, ma sempre un fenomeno. Lui si vanta di essere arrivato in aereo (mica in barcone come quei pezzenti dei suoi connazionali) si vanta di fare soldi con il turpiloquio, le volgarità e tutto il peggio che gli passa per la testa (vuota) da vomitare addosso agli italiani.

Parlarne sarebbe già troppo se non fosse che la mia critica non è rivolta a lui. Da buon liberale, penso che il brontoterio, faccia più che bene a sfruttare e godersi tutti i soldi che guadagna prendendo per il culo i suoi fans.

Quello che rimane straordinariamente incredibile è che ci siano ancora Italiani, organizzatori di eventi e diversamente manager, disposti a farsi sputare in faccia pur di guadagnare qualche euro. Mendicanti che per farsi pagare sono disposti a farsi umiliare e far umiliare i propri concittadini.

Quello che lascia completamente basiti, è la mancanza di dignità di questa povera gente con l’orgoglio nel piattino dell’accattone che vive del vomito di un incivile.

Non vale certo perdere tempo per boicottare il primate che canta “Mi faccio una sega”.  Del resto potremo ferire il diversamente colto Gad Lerner secondo il quale, questo vuoto a perdere «è il futuro: creativo, fantasioso e ironico».

Mi auguro invece che tra i giovani italiani meno difettosi, che sono il vero futuro, si risvegli un po’ di orgoglio, un orgoglio che li porti il 30 di giungo a stare assieme ai loro amici, o alle loro famiglie, che li porti a fare delle zingarate in centro, a divertirsi in discoteca o a fare baldoria in qualche pub. Mi auguro che i ragazzi meno difettosi, trovino qualsiasi modo per divertirsi, tranne quello di andare a pagare per farsi insultare da un immigrato analfabeta qualsiasi.

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