“Tre incidenti nel giro di poche ore, ma la Regione, anziché inasprire le sanzioni, preferisce depenalizzare i reati venatori e colpire chi disturba i cacciatori”. Lo afferma il Consigliere del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Ambiente Andrea Zanoni in una nota che “riassume brevemente il “bollettino” del fine settimana, alla vigilia del voto in Terza commissione sul progetto di legge della maggioranza che prevede multe da 600 a 3600 euro per chi “ostacola” l’attività venatoria”.
“Sabato a San Pietro di Feletto, in provincia di Treviso – ricorda Zanoni – due cercatori di funghi sono stati feriti gravemente da un cacciatore e per soccorrerli è stato necessario l’intervento di due ambulanze e di un elicottero del Suem. La frazione di Laghi di Cittadella, nel Padovano, è invece rimasta al buio a causa degli spari dei cacciatori a un traliccio dell’alta tensione dove erano appoggiati degli uccelli: le fucilate hanno cortocircuitato i cavi della media tensione e i tecnici Enel hanno dovuto lavorare per cinque ore. Infine, a Torre di Mosto, in provincia di Vicenza, un cane è stato colpito da un colpo di fucile a pallini. Sono episodi gravi che si aggiungono all’episodio di bracconaggio che ha provocato l’uccisione di un rarissimo Ibis eremita nel vicentino. La stagione è da poco iniziata, ma il bollettino è già pesante”.
“Per combattere questi fenomeni – aggiunge il Consigliere democratico – servono delle sanzioni più pesanti, ma la Regione se ne guarda bene e anzi va nella direzione opposta. Da poco in Commissione è stato approvato un Progetto di legge che depenalizza i reati venatori trasformandoli in semplici sanzioni amministrative. Domani invece all’ordine del giorno ci sono altri due Progetti, presentati sempre dal Presidente della Commissione Berlato che prevedono multe pesanti e addirittura uno specifico reato per chi turba o disturba l’attività venatoria”.
“È un atteggiamento irresponsabile – conclude Zanoni – e mi auguro che la Commissione sappia trovare risposte adeguate a quanto accade sul territorio, anziché assecondare le anacronistiche e assurde, oltre che pericolose, richieste di Berlato”.

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