Sul piano oncologico ed epidemiologico, l’inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche (PFAS) emerso nel 2013 in una vasta area del Veneto, ma in atto presumibilmente da almeno 20 anni, non ha portato al momento a rilevare un peggioramento del trend di salute dei cittadini nei territori maggiormente esposti. I dati del Servizio Epidemiologico Regionale evidenziano peraltro un aumento modesto, ma significativo, di patologie cardiovascolari , ipercolesterolemia e ipotiroidismo. Questi dati, collegati principalmente agli stili di vita, non verranno sottovalutati ma approfonditi in modo analitico e rivalutati con l’Istituto Superiore di Sanità.

 

Il dato è emerso oggi a Padova, nel corso di un incontro tecnico con la stampa degli esperti del Registro Tumori del Veneto, del Servizio Epidemiologico Regionale e della Direzione Prevenzione della Regione, che erano rappresentati rispettivamente dal Responsabile Scientifico Massimo Rugge (RTV), dal Responsabile Tecnico Mario Saugo (SER) e dalla Responsabile, Francesca Russo (Direzione Prevenzione). Era presente il Direttore Generale dell’Ulss 6 di Vicenza Giovanni Pavesi, che è anche commissario di altre due Ullss vicentine.

 

L’occasione era la presentazione di un ampliamento all’Ulss 5 Ovest Vicentino e all’area sud dell’Ulss 6 di Vicenza, con un focus specifico sui possibili effetti dei Pfas, del raggio d’azione del Registro Tumori del Veneto, unico in Italia nel suo genere che, dalla sua attivazione, ha così raggiunto la copertura del 67% dell’intera popolazione regionale.

 

Per quanto riguarda la nuova area del Vicentino monitorata, nelle Aziende ULSS 5 e 6 Sud vi sono 7 Comuni compresi nell’area ‘di massima esposizione’ a PFAS, per una popolazione di circa 45.000 residenti. Considerando tutti i tumori, l’incidenza in questi Comuni è risultata inferiore rispetto alle aree RTV sia nei maschi (417 x 100.000 contro 497) che nelle femmine (334 x 100.000 contro 366).

E’ stata prospettata una possibile associazione tra inquinamento da PFAS e i tumore del rene e del testicolo. Per queste due sedi tumorali la registrazione è stata ampliata al quadriennio 2010-2013. In quattro anni sono stati diagnosticati 21 tumori del rene, con un’incidenza nettamente inferiore al resto del Veneto sia nei maschi (9.9 x 100.000 contro 18.7) che nelle femmine (5.9 x 100.000 contro 7.7). I tumori del testicolo sono stati 9 (incidenza di 9.5 x 100.000 contro 7.1 nel resto del Veneto). Nessuna di queste differenze è risultata statisticamente significativa.

a cura dell’Ufficio stampa della Regione Veneto

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