Sarà una partita internazionale dalle grandi emozioni quella che darà lustro al 2° memorial Livio Romare domenica prossima alle 17, nel palazzetto dello sport intitolato al grande campione scledense, scomparso prematuramente a soli 51 anni nel dicembre 2014.

 

Milano sfida Lubiana e sarà una chicca sportiva da non perdere. Non solo scenderanno in campo dei campioni blasonati, tra i quali anche l’olimpionico di Rio 2016 Riccardo Sbertoli, ma l’evento riserverà anche una importante opportunità per gli studenti delle superiori.

 

Il ricavato della partita, grazie al progetto MasierAccademy, ideato dal comitato del Masieraday, l’associazione nata per promuovere eventi sportivi in ricordo di Romare, si concretizzerà infatti in una borsa di studio dedicata a studenti meritevoli delle scuole secondarie di Schio, Thiene e Valdagno. Gli studenti non solo dovranno essere dei bravi atleti, ma anche avere dei buoni voti sotto il profilo scolastico. L’assegnazione della borsa di studio è prevista per marzo del prossimo anno.

 

2-memorial-romare-2016

Giovedì in municipio Aldo Munarini, assessore allo sport del comune di Schio, ha presentato l’evento con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente del Masieraday Ezio Longo e una delle organizzatrici Vivian Borsato, il vice presidente della Fipav Flavio Gasparella e la vedova di Livio Paola Zanrosso.

 

‘E’ questo lo spirito sportivo col quale desideriamo ricordare Livio – ha detto Munarini – grande campione nella vita e nello sport. Nel suo ricordo vorremmo riportare la grande pallavolo a Schio, proprio quella spettacolare dei tempi in cui giocava lui. Non sarà facile, tutti sono a conoscenza dei continui tagli statali e della cronica carenza di risorse, ma noi ce la stiamo mettendo tutta’.

 

Grazie a Schio e al Masieraday il PalaRomare potrebbe diventare un trampolino di lancio per il futuro del volley cittadino, e far rivivere le emozioni di quando la ‘masiera’ Livio giocava nella grande squadra del Jockey Schio, assieme al koreano Kim Ho Chul e all’olandese Robert Grabert.

 

Marta Boriero

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