Gioco, comunicazione, espressione, identità, utonomia. Sono le parole che identificano il Progetto Caleidoscopio con il quale l’Ulss 4 Alto Vicentino sostiene bambini e ragazzi disabili e i loro genitori. Di Caleidoscopio si è parlato venerdì scorsi, nella sede del Distretto Socio Sanitario De Lellis a Schio. Dopo l’introduzione del Direttore Generale dell’Ulss 4 Daniela Carraro, la presentazione del Progetto a cura degli operatori del Servizio Disabilità del Distretto di Schio e dei partecipanti con il racconto del percorso fatto, dei risultati e degli obiettivi futuri.

 

Caleidoscopio è un contenitore di idee, un laboratorio dove sperimentare nuove e buone prassi ed arricchire la rete delle opportunità per i disabili e le loro famiglie.

Propone interventi funzionali e flessibili, con utilizzo razionale e mirato delle risorse. Si rivolge a minori e giovani adulti con disabilità e ai loro genitori proponendo esperienze di normale vita quotidiana e creando un percorso condiviso che affronta le difficoltà della crescita e aiuta a raggiungere gli obiettivi di sviluppo possibili nelle varie età.

“Il progetto interessa una cinquantina di famiglie dell’Alto Vicentino con figli disabili da uno a trent’anni – ha spiegato Orianna Zaltron, responsabile dell’Unità di Disabilità del Distretto Socio Sanitario 2 dell’Ulss 4 – . Punta sul lavoro di gruppo e su attività adeguate all’età e agli interessi dei minori e dei giovani disabili per sviluppare competenze. Un punto forte del progetto è l’affiancamento delle azioni rivolte ai minori con interventi speculari per i genitori, utilizzando anche nei gruppi di genitori attività che creano benessere e clima collaborativo necessari per affrontare i difficili temi della genitorialità”.

di Redazione Thiene on line

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