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Arsiero. I 100 anni del monumento ai Caduti: Re Vittorio Emanuele III lo finanzió con 500 lire

Prenderanno il via stasera alle 20.30 nella Sala Conferenze del Comune di Arsiero le celebrazioni per i 100 anni del monumento ai Caduti d’Italia che campeggia in Piazza Rossi.

‘Bonum Certamen Certavi’ di Giovanni Baggio e Giuseppe Busato è il libro dal titolo tutto da svelare che sarà presentato appunto in occasione di questo importante traguardo che festeggia uno dei monumenti più alti e maestosi della provincia vicentina.

Realizzato nel 1922 ed inaugurato il 24 settembre di quell’anno con grande concorso di autorità e cittadini, deve il gruppo bronzeo collocato sulla sua cima allo scultore Egisto Caldana, un artista mai troppo considerato nonostante affermate qualità realizzative.

Nella ricerca, condotta a quattro mani dagli storici Giovanni Baggio e Giuseppe Busato, si racconta del monumento sin dagli inizi, con la costituzione di un Comitato ‘Pro-Monumento’ nel maggio 1920, guidato dal Commissario Prefettizio Luigi Gasparini.

L’opera costò alla fine circa 80mila lire dell’epoca, tutte provenienti da donazioni di privati, compreso quella del Re Vittorio Emanuele III che donò ‘solo’ 500 lire: il Comune di Arsiero spese di suo 10mila lire, il resto fu raccolto tra i comuni cittadini ed il maggiore importo fu elargito da Francesco Rossi, titolare della Cartiera Rossi e dalla sua famiglia.

A testimonianza di un campanilismo allora particolarmente vivo, gli autori del libro hanno scovato una curiosità: nessuno dei comuni vicini (Velo, Cogollo, Valdastico, ma anche Posina e Pedemonte) offrì una lira.

La seconda parte del libro è invece interamente dedicata a ricostruire la storia di ognuno dei 96 caduti che compaiono sulle due lapidi del monumento: una ricerca faticosa, ma tenace per cercare di assicurare rispetto e dignità, benché postuma, verso coloro che in quella guerra trovarono la morte, talvolta non in battaglia ma negli ospedaletti da campo disseminati in tutto il Paese, colpiti da malattie come il tifo, la tubercolosi o la terribile ‘febbre spagnola’.

Un’opera complicata visti i pochissimi discendenti ancora in grado di fornire testimonianze o elementi di chiarezza, ora prezioso lascito a futura memoria.

Scritto ma anche fotografia: sempre nella sede municipale fino al 18 novembre sarà aperta una valida mostra per ripercorre quella che poi è storia locale. Martedì 18 ottobre, martedì 25 ottobre e venerdì 4 novembre dalle 10 alle 12 sarà possibile partecipare a questo percorso in forma ‘raccontata’.

Domani infine la cerimonia istituzionale con ammassamento dalle 9.30, Alzabandiera e discorsi delle autorità, corteo verso il Cimitero Militare e onore ai Caduti: a suggellare la celebrazione, la presenza della Banda Cittadina di Arsiero.

di Redazione AltoVicentinOnline

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